mercoledì 8 aprile 2015

TANK GIRL (1995) di Rachel Talalay



Un shabbat XXII, trottante l'inverno che avete appena avuto intorno, ero nel 1995.(Vent'annipieniFà Folks!!)
Intassellato gioiosamente nel mosaico bizzantino del mio Clan, due generazioni susseguenti di ambosessi più che famigli tra loro; guazzabugliante nei miei elementi di sempre, quelli liquidi e quelli botanici; pasciuto di tempo accresciuto; agile nella corrugazione cronica degli eventi, dove l'unica variazione sul sempre era il mutarsi della stagione; si sa quello: irrefrenabile. E quindi dal caldo icnussiko al freddino meneghino e giù tutti imbarazzati all'approccio in abbraccio perchè " Vestiti è dura riconoscersi al volo".

Si davvero che è vero: mi trovavo alla metà dell'ultimo decennio del secolo scorso come mai trascorso.
No sul serio: il mio Clan non è un'associazione di scambisti aiswiaidsciottiani.

Diciannove + 1 anni fa avevo in testa una ragazza e nel cuore un'altra, ed entrambe cercavano di convergere sulla stessa caratterizzazione fiabesca ed illusiva: "Ribelle, Sfrontata, Dolcissima" - si, poi anche skin/head punk-pop, fuoriiiditesta al 115 %, gnocca quanto solo Gwen Stefany riuscirà ad essere nello stile (dove Louis V.Ciccone non era arrivata per limiti fisici), scapestrata e distopica -
Sicchè, per l'ispirazione matta e disperatissima di una in cerebro/immagine, avvicinavo l'altra del cuore al jackpot che allora ancora non sapevo m'avrebbe riempito un deca di anni e m'avrebbe conciato che manco si augurerebbe al peggior nemico. Al miglior amico si, ma vien fuori una storia lunghissima e VOI non bevete così tanto.
In quell'epoca solo matta una figuretta femminile di carta ed inchiostri ben tirati aveva preso il comando delle mie aspirazioni esistenziali tantotanto al punto che alla fine praticamente l'ho avuta davvero, come si diceva sopra, e guarda come dove e quando si finisce, a volere donne fumetto: nell'intimistico ancestrale stralunato.
Parlare di Tank Girl, chiaroscuralmente, è soprattutto mitologia epica personale, vecchialmente ingombrante, magari un tantino pesa per chi mi leggerebbe. Masiccome, dal '95 del freddo incipit dell'anno  me la son portata dietro per recuperarvela, tanto vale lo si faccia come l'altra volta.
Tradotto: a parlarvi del bellissimo cartaceo rappresentante della Nona Arte ho chiamato un Professoroinista che mi fa ma davvero agio si occupi egregiamente SIA di Mitologia SIA di Fumetti SIA di scrittura bizzantina, che non è da pochi e da niente, farei notare. Mentre della bieca operazione di marketing, spedita a scatafascio ahimè anche per l'opra scaturente, procediamo senz'indugi.




 Ma Anche No .
M'intendo traccheggiare quanto mi pare come facciamo abitualmente qui dentro, quando si tratta di mettersi a scrivere per questo contenitore: quindi MaParecchio . E m'apparecchio perl'appuntamento un grossograsso prolegomena e ne aggiungo un paio in corsa da par mio.
Bullandomi di aver reclutato un Gigante dell'argomento per dribblare lo sproloquio sulla fonte di questo cinefumetto fuori tempo massimo per una cosa , troppoavanti per delle altre, mi speravo di lasciare a vossoro i parallelismi e richiami l'una dell'altro, ma fate presentevi che anche quell'impiastar della regista (e qui l'uso dell'inquadramento professionale è larghetto e benevolo all'eccesso) Rachel Talalay non se ne è potuta fare a meno, quindi ci toccherà qui e là spostarci di media con le pattine ed il cappello in mano per non stonare con l'egregio lavoro svolto dal mio ospito insignovince Professor Aristarco L'Eugenico e sogguardare biecamente come abbiano trasposto un cult cartaceo in una ciofechina su schermo-che tanto comunque invece mica lo era davvero, visto poi. Chi non conoscesse il comix brittanno in questione vada QUI e ciaone proprio.Grazie moltissime se tornate.
Monetizzazionamente e targettivamente considerando, il film fu un flop drop block inda face che faceva due giri di Krasnaja Ploščad e tornava con la "L" mimata in fronte con le dita ad irridere i producer. Motivi ? Diversi e manco mezzo ; più avanti spiegoVi con diligenza inseguita dagli aborigeni.
Le basi tecniche ed intenzionative per fare bene c'erano a covoni di fine giugno; da sinistra a destra (o viceverso se siete mangaka): mucchio d'attori in canna, moneta profusa largamente, colonna sonora,originale e non, scappellata in tutte le direzioni diretta da una certa freschissima vedova Kobaine, truccomaschere e  animatronic di mano propria del Padreterno(che ora ce l'ha pure in Gloria) Stanley "Stan" Winston, ologrammi, animazioni curate controvoglia dagli autori originali in pieno effetto Natural Born Killer, costumista in estro, sexyselfy con fotocamerafonino molto prima dei tempi, baci saffici idem come prima, steampunk dove doveva essere cyber, postapocalipsi standard neanche troppo distopica.

Ma qualcosa andò storto.
Partiamo subito -ahaha.Ah- col mettere Total Recal avanti tutta. Uscito 5 anni prima e capostipite di tanta cinefollia finto B ma-non-troppo-sul serio girata dopo e sopravvivente attutt'oggi, nell'opera che abbiamo sottomano viene aspramente e selvaggiamente sfruttato in tutto quello che si poteva tranne l'ambientazione interplanetaria e l'estimo creativo. Ma fino a qui anche bene.
Fatto questo inanelliamo il reparto facce note nei panni dei personaggi e delle comparse: Stigrancacomesichiama é Malcolm McDowell! All'inizio della sua carriera da cattivo nei film minori perchè lo pagano bene, indossato di stilossissimi panni e ringraziato per la presenza con una bombetta ed un trucco orbitale e ciglico drughissimo karashò sfoggiati nelle prime inquadrature della protagonista . La suddetta icona impersonificata da quanto di meglio per questo ci fosse allora, (che bastava aspettare una decade e si sarebbero trovati dei comodissimi cloni) TankGirl é Lori Petty! Che buttala via dopo averla annusata in Point Break e Ragazze Vincenti, voglio dire...Qui svampita il giusto e vittima di una quindicina di pettinature e look diversi, uno ad ogni cambio di scena. JetGirl é Naomy Watts! Primipara, brunetta, barely legal, ricalcata sulle fattezze della tizia che ha "guidato" il girato ma soprattutto versione graziosa di una Scarlett Johansson allora alle elementari. Il monumento SinoAmericano del cinema che conta per Noi Appassionati James Hong! IceT con la maschera del Grinch! Iggy Pop pedofilo e muzioscevolato! Il braccio destro del cattivo kubrikiano di sopra Donald Patrick Harvey che si fa disgustare da una slinguazzata in doccia a secco tra Jet e Tank, chè allora le WannabeMangiaVongole non andavano di rizzom'addrizzo, pensate...


Liberamente tratta dalla serie di fumetti cult/underground/tardopunk/ postapocalipst/psichedelick/cheppppalleletichette chi volesse approfondire l'ho giàmmandato ma se volete vi ci rimando,
la trama c'incontra Rebecca/Petty con occhio bicolore ancora non Tank Girl in un'Australia desertica più del solito presente, in un futuro desolato da un crash test fallito con una meteora. L'acqua è il bene più prezioso e chi la comanda... comanda apunto, arrivando persino a ciucciare prezioso licquido potabile direttamente dai corpi ancora caldi dei sottoposti poco performanti. Il qualcuno è McDowell. Rebecca ha una casa nella vecchia prateria (nel senso che una volta c'era il prato ora è Dune) dal cui scantinato lei e la sua possetta spillano clandestinamente accadueo. Butta malissimo che la SWAT del Water Power li sgama, massacra con vampe e scintille appiccicate in postprod & deporta. La ragazza carrarmato in nuge, intanto, ha fatto capire allo spettatore che uccide membri tra le cosce e membri delle truppe tra le gambe, quest'ultimi in numero di ben8. Colpito nella ferocia dalla carognaggine, Macolm La Vuole e lei rifiuta educatamente. Parte la rieducazione penitenziaria che sempre ci vuole a posto della semplice ingroppata di caserma per x mesi, così l'eroina esce bella +tosta e motivata à la schizzofrenia.
Sul far dell'evasione, pilotata dal Tiranno per bella posta, si reclutano il carrarmato del sopranomignolo e la dolce nerdissima JetGirl/Watts. Nello sfondo desolato (per ambiente e povertà d'inventiva) si muovono intanto ferini i Rippers, demoniaca armata in grado di terrorizzare e sconfiggere anche le fornitissime milizie della multinazionale dei Servizi Comunali Integrati. Son costoro che si punta a trovare, anche e specificatamente per il fine ultimo della liberazione di una povera decenne che viveva originariamente con la TankG.

Tempo d'infilare una comparsata di uno dei personaggi del fumetto, Sub-Girl, a vanvera, si pimpa postmodernisticamente il cingolato e ci si trasforma nel giusto personaggio spigliato sbragato birrato rasato streppato cazzeggiato, il tutto incatramato per raccordo narrativo da tavole ed effetti cartonomizzati che hanno portato a scuola sia il Todd McFarlane del video dei Korn che Rob Zombie.
Dopo un preziosissimo numero di varietà Brodway anni'50 sul tema di Let's Do It, Let's Fall in Love performata in un bordello per teutoni col parrucchino infarcito di culi torniti un tanto a tonnellata, finalmente si giunge al Q.G. /erano aaaaaaaaaaaaani che non usavo questa sigla seriamente. Tipo 30\ dei partigiani dell'acqua libera: canguri mutanti libidinosi e multietnici anche se non si nota.
Poi come sia successo che questo personaggio


sia finito a fare da padre del collega detestatore del Natale di Jim Carrey e da figlio del Leone Fifone del Mago di Oz quello classico lassù over de rainboV


non me l'hanno ancora capito, ma tant'é.
Scattano Liasons Animaler e Guerrilla Bombing ai cattivoni e sereni che finisce tutt'appòò.
Tutto innaffiato di femminismo becero e spinto, interracial, stupri, torture, amputazioni, mortiammucchi-ti, lotta per la libertà degli oppressi, raffiche e cagnare, cita-pop come se turbinasse, spogliarelli e battute sconce e tutti orchestrati da Courtney Love appenaexKobaine che pensò giusto di chiamare i fan gore della pagina disegnata dall'inventore dei Gorillaz, per buttare sopra un soundtrack di spessore pure troppo; a propinciare da Bjork che rigettò all'ultimo la Sub-parte nel film


Bush, Devo, Iggy che la parte la prese, Hole obiuvsly, Portishead, citazioni di Isaac Shaft, Beowulf e.....


Il nocciolo ideologico, se mai c'è stato, del fumetto è mantenuto alla grande, a livello stilistico: ossia dato che le avventure su carta erano estrapolate ad mentulum alanis nonmorrison dal duo partorente, sceneggiatore e regista han pensato bene di seguire il mood e buttare la roba alla cazzomannaggia. Quindi bene.
E poi la tragedia.
Per tutto quello narratovi fin'ora che avevano a disposizione si poteva fare del gran fracasso; magari non di botteghino che anche il catino d'utenza dei fan del comix non erano legioni, a dirvero; ma di settima espressione visuale umana si, perdincicazzi!
Nulla delle tematiche, elencate compitino come sono quissù, è stata anche solo affrontata con presenza: tutto appena accennnato cartoonisticamente ma non abbastanza nemmeno su quello.Visivamente poi, una poracciata che poteva esssre risolta con un B/N livido, rigoroso e splendidamente conforme alle tavole migliori del Creatore di tanta parte visivafiga dei primi anni doppiozero.
Di tergo si diede colpa delle crudeli rimaneggiate edulcoranti e censurative alla produzione, che ci teneva a non sforare il RATE che già come uscì era restrittivo.Ora, considerando i caroselli per le strade in celebrazione del probabile "minori accompagnati" di cui bambinescamente pare si fregerà il live action di un fumetto che deve tantissimo a Tank Girl in termini di impaginazione, scapestramenti e devianze psicotiche, ossia Deadpool, in uscita dùdecenni dopo ed in tutt'altri ambientini scorrazzati, c'è quasi da crederci.


Ma la storia, al solito è un'altra.
 Somigliante nella resa complessiva più al Mario Bros che al citato trashone Recall, confezionato da una disgraziata col cognome che in norditalia citeriore è sinonimo d'imbecillità probabilmente non a caso, prodotto da americani senza palle anzichè, come sarebbe dovuto essere, da anglici senza cervello per le droghe e la birra., privo di quella pura ubriacatura di sporcizia che tutta la roba vera punk avrebbe da avere, uscito e proposto a tempi e pubblico integralmente sbagliati, a me è piaciuto solo a qualche anno di distanza. Per la seminale schiera di elementi, stili, look, atteggi, situazioni ed oggettistica messi su schermo in sordina e forse anche in inconscienza. Per il culo della Petty sulla canna del Tank.Per il nasino della Watts. Perchè senza di esso colpene che Besson e JPGaultier ci tiravano fuori il Quinto.
 Visto oggi guadagna in purezza , sforzo di resa attoriale e tramica, laddove in tempo presente si festeggia un Mann perchè è ancora i grado d'inquadrare dimentico di tutto il resto, giusto per fare un esempio polemico d'attualità.
A chiosa, silloge quanto sintesi ed esemplificazione, congiungo l'effetto di cui mi son volutamente avvalso con l'intervento dello specialista di lusso, Prof. Aristarco L'Eugenico scevro da gozzovigli di quegl'anni sbarbodelici : la sua eccellente disamina del comix di riferimento in tre quattro cinque SEI[!!!!!] capitoloni compendiatissimi stà alla mia recensione muvica come il valore grafico ed ideologico della run per intiero stà alla pellicola resa ed arresa.


FRASE DEL FILM:

"POPOPOPOW"


TraILER

4 commenti:

  1. Come faccio a non conoscere? Devo rimediare!

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    Risposte
    1. Non conoscevi il fumetto o il film? Per rimediare al primo basta seguiregl'ipertestuali che inserirò mano a mano che l'augusto ospite li sciorinerà dalle sue parti.

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  2. Il fumetto originale é un culto totale, e mi rincuora sapere che non sono il solo a conoscere questo film ;-) Concordo su tutto in particolare su Lori Petty, Gwen Stefani gli deve un sacco di soldi di copyright ;-) Cheers!

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