martedì 30 settembre 2014

Le Mini Rece: GOMORRA - la serie - I stagione - (2014) di Stefano Sollima

E' raro che si parli di serie tv lungo i nostri ben noti corridoi. Questo perchè si cerca di evitare le faide tra Primario e suoi sottoposti, visto che tale campo mediatico pare sia uno di quelli che ne provoca di acerrime; con tanto di madri tirate in ballo e vecchi screzi dell'adolescenza, che come mostri della laguna riemergono. Il motivo? beh, leggetevi in un sol fiato questa mini-rece del Giocher, che vi vado a presentare, per farvi un'idea: solo una domanda: Come? COME? COME, Si può criticare un prodotto televisivo, e aggiungerei anche cinematografico, tra i migliori del panoramo italico? Come? Così:







Anteponete al tutto che ho un rapporto con la produzione televisiva in toto tale e quale a quella della famiglia italiana media rancorosa e bastarda con il proprio genitore ottuagenario residuo. Contatti domestici mai idilliaci, smagati e insofferenti, rottura geografica e logistica in post adolescenza senza quasi più sentirsi, abdicazione appena possibile ad oscuri brutti estranei saltuariamente telefonati per capire che il "coso" respira ancora. Commenti acidi su presunti meriti dello stesso passati o di principio.
Così,laido tale e quale.
Gli amici più intimi che ti guardano pietosi: " Dai: ma almeno ogni tanto passala a trovare. Magari non capisce ma fa piacere...." O che buttano lì episodi interessanti e sfiziosi per cercarti l'emulazione e veder se rinsavisci, ritorni nel novero dei passabili come umani.
Quindici anni che son quasi venti senza un TV e non sentirli proprio.
Evitando di arrivare a vestire un sacco di peli pubici di dromedario, lo sguardo incolto, la chioma cisposa e l'igiene pencolante, in posa su di una colonna farneticante e millenarista, dentro una grotta farcita di cavallette, ho le mie ancore di salvataggio nel comune civile consorzio: Scrubs,BUTTAFUORI alla follia religiosa, Boris davvero, per dire; e magari qualcosa di fumoso precedente ma dimenticabile...vedi Heroes la prima stagione.
Vedete ben che qui scrive chi s'è arenato a metà della quarta season di Breaking Bad nella completa serenità e sicurezza, con poco più di un soppracciglio corrugato per tutto quello che gli si era presentato fino lì. Ecco.
 
Un unico però a tutto questo: Romanzo Criminale del Sollima. Che se gli togli qualche grana grossa interpretativa nel finale, quella stanchezza fisiologica del comparto sceneggiatura all'ultimo quarto che oh, trovarne, mi garba veramente in tutto. Tutto, eh.
Argomento che da solo, pur con qualche renitenza in contemporanea alla messa in onda, m'acclamava allo stream of counsciousness Gioisiano ma sottotitolato appena possibile di quest'ultima infornata acclamata kriminalata.
E' stato orora possibile e quindi NO.
Per lo sviluppo di trama e personaggi, bruciati piatti inutilmente in quelli che solo dei primi sei episodi potevano essere 12 e avrebbero funzionato alla grande.
Per la poveraccitudine del budget che incredibilmente sembra essere stato profuso, a scapito di luci, spari, stunt, scenografie, costumi e soluzioni narrative, che invece all'inizio m'avevano fatto ben più che sperare.
Per lo spreco di ruoli in mano a cagnastri veri (nontutti,quandomai....), l'assenza di comprimari gagliardi ed ingombranti per la storia come si necessitava da essere.
E l'assenza criminale di una colonna sonora, intesa come temi interni originali ed anche come canzoni caratterizzanti, relegata al minutaggio o peggio rapinata a mano armata dalla Serie precedente. Per il buttare via ridendo l'apporto di una staffetta registica di peso atta a connotare i personaggi-chiave.
E' FIMMINE!! NDO' SHTANNO E'FIMMINE ?!?!
Per quelle cazzo di atmosfere notturne fisse azzurrino partenope che spanavano male dopo la sedicesima.
Soprattutto e infine per la malnascosta profonda e sfacciata connotazione razzista del tutto, laddove, al netto di tutta l'Etica della Messa in Onda possibile, Napoli e la sua Criminalità Connotativa viene , sicuramente a ragione ma non qui, defraudata di quell' acquarellata umana ed epica che si era riusciti a dare in ogni messa in schermo malavitosa delle altre realtà, dalla Milano di Vallanzasca, passando per Sicilia e ovviamente Roma.
Sarà colpa degli attori, L'Immortale Cirù su tutti che lo volevo morto alla terza puntata per impossibilità ad esprimere un'idea n'faccia. Sarà colpa del Rancore Savianese, o dello zeitgeist che vuole Genny a' Carogna sullo schermo quasi la Finale di Coppa Italia fosse uno spottone promozionale Sky.

E primo fra tutti i motivi la schpaccimmata degli ultimi, ingestiti, inguardabili e per giunta inascoltabili tre episodi.
NO: non ci stò affatto senz'pensier.

[Questa recensione di Giocher è andata in onda in forma ridotta e senza l'ausilio di immagini per destare un sereno dibattito sulla cosa in esclusiva su FB]

Giocher G