sabato 21 giugno 2014

Le MiniRece : LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG (2013) DI Peter Jackson.

Il Giocher, si sa, è un vorace lettore.
Uno di quei lettori che si fanno fuori due novelle in tre riprese, a colazione legge Saggi ed a cena, per stare leggero,sfoglia Trattati di Esoterica del mago Alistair.
La saga del RRRoboante Tolkien se l'è più volte polverizzata a partire dalla preadolescenza  (mentre il vostro Amichevole Primario di Quartiere è sempre rimasto piuttosto freddino rispetto a tutto sto polpettone assolutizzante e Fantasy) uscendo completamente di testa  quando, ormai più di dieci anni fa, si è iniziato a parlare della versione filmica del Signore degli Anelli. Hanno quindi deciso di Filmizzare Lo Hobbit, fino ad arrivare a LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG
Insomma, quando è troppo è troppo, quando si insiste a far figliare la gallina dalle uova d'oro senza un costrutto anche il fan più accanito si fa girare gli Zebedei ....
Mancavano pochi giorni allo scorso Natale, e con un breve e telegrafico messaggio apprendo tutto il disappunto nel mio collerico socio, ma sentiamo i come e i perché dalla viva ed esagitata voce del nostro:


#LOBBIT : la desolazione di Smadonnamenti
Siano ringraziati Hoffmann e Dioniso, chi solitamente legge qui sopra, certe pellicole manco le considera.....Ma alcuni di voi, rei del proprio nerdismo insito concupiscente, invece SI. 
A coloro mi rivolgo.

Pensavate di aver evaQquato a spruzzo già con strenuo livore al primo capitolo della saga di "C'ho l'mutuHobbit" ?
QUANTO CI SI ERA SBAGLIATI....
Iersera, fortunatamente con gli occhialetti anni '50 che m'han protetto dagli spruzzi, in fila centrale posto centrale di una negletta salonatreddi SEMIVUOTA sono stato ad ingoiare feci per 2h e 40.
Gente che si è alzata e andata a metà, gente che ha sfanculato ai titoli di coda, gente che sfanculava durante.
Un'ecatombe di minchiate, lentine colorate, pezzi a caso, dialoghi peggio,e sequenze di combattimento meno realistiche che in un Loony Toons.


FUGGITE, SCIOCCHI!

E se proprio, da completisti Gechsoniani, dribblerete pervicaci i miei moniti e ve lo vorrete guardare, ricordatevi che la colpa principale della resa a favoletta minchietta di una favola per bambini espansa in teoria in epica, è tutta di questa cicciona bastarda qui. Una volta gettati i vostri soldi ,almeno saprete con chi predervela.





13 dicembre 2013 alle ore 12.25
GiocherG

venerdì 20 giugno 2014

Le MiniRece: UP (2009) di Pete Docter e Bob Peterson

Qualche mese fa il socio Giocher era alle prese con un trasloco apocalittico. E' in queste fasi della vita che i Corridoi di Cinematografia Patologica diventano refugium per sperimentazioni visive. Attraverso quelle mattonelle asettiche odoranti di cloroformio vengono esauditi i desideri visionari più sopiti. UP è un lungometraggio animato della DisneyPixar del 2009, che si era tenuto in serbo per un momento come questo, un passaggio ad altro ambiente, uno di quei momenti in cui il bambino interiore abbisogna del suo momento unico e speciale.
 A volte però le troppe aspettative vengono mal ripagate, vediamo, brevemente e nel solito stile dissacrante, verboso, ermetico e caustico del nostro Giullare di Reparto, come:

#SU. Dopo 5 anni.



Avendo un buco volontario e ben argomentato nella Premiata Produzione Animata Disneypixar, e poi anche più scazzo che peli sul petto, l'altro giorno, io e un'altra ignorante, abbiamo voluto vederci per la prima volta quel gran ben promosso e passaparolato filmino di UP del 2007.

Bello.
il Corto Pixar dei primi 10 minuti sprecato ai cessi come incipit di qualcosa di completamente arraffazzonato.

Idiota, criminalmente lacunoso e stupidamente cercato di far assomigliare ad una dimensione favolistica ed onirica di cui solo lo Studio Ghibli può capire e narrare decentemente gli sprazzi.
Dato alle fiamme appena passata la prima metà, skippato fino al finale ancora aggrappati alla speranza che fosse tutto un sogno da semolino avariato partito dal momento della Notteprimaellosfratto.
A vanvera.

#MAQUANDOMADOVE
13 febbraio 2014 alle ore 11.11



Giocher

martedì 17 giugno 2014

Le MiniRece: X-MEN- GIORNI DI UN FUTURO PASSATO (2014) di Brian Singer

Battezziamo oggi una nuova rubrica.
Una sorta di esperimento che coniuga l'esperienza del MicroBlogging sulla pagina FaceBook "Le Pellicole del DottorMassis" (da sempre legata al Blog di cinema che non ti aspetti) con quella più approfondita e ragionata dei nostri Corridoi. La frenesia, il poco tempo, i mille impegni della vita hanno contratto il numero di post e con esso le occasioni di approfondire  e raccontare noi stessi attraverso i Film. Negli ultimi tempi maggiore e più produttiva è stata l'attività sulla pagina nel Network Sociale, in una sorta di stream of consciousness breve in cui, spesso dopo aver visto un film o una serie, il vostro Amichevole Primario di Quartiere DottorMassis ed il suo socio Giocher commentavano ,a volte lapidariamente altre poco più approfonditamente, opere d'ingegno cinematografico di varia natura. Nascono così le Minirece, brevi e, speriamo, esaurienti recensioni che la frenesia non ha voluto fossero grandi recensioni!

Spiegati gli intenti, partiamo con l'ultima, in ordine temporale, fatica visiva a cui è corrisposta una breve fatica scrittoria su l'ultimo capitolo della saga degli X-Men di Brian Singer: DAYS OF  FUTURE PAST.


Ebbene Si, dopo anni di inedia e poltronite acuta, smosso il nostro sacrosanto posteriore dal divano verde vomito, ci siamo recati allo Cinematografo per la visione (accompagnata da Popcorn e Seven Up) del nuovo film sui mutanti tanto amati (rigorosamente no-3D).
Brian Singer torna alla guida e il suo tocco si vede e si sente.
Non è uno che indugia troppo sulle scazzottate il buon Brian, anche se dobbiamo dire, da fan assatanati, che avremmo voluto vedere qualche scontro mutanti / sentinelle in più. Ok, nella linea narrativa futura (dove si è visto Alfiere Blink!..finalmente!) gli scontri ci sono e sono pure belli, però , visto che siamo amanti di vecchia data non solo dei film ma anche dei fumetti, qualche combattimento in più con le Sentinelle modello 1.0 lo avremmo voluto.
I robottoni prima versione sembravano così belli nel loro sgargiante violetto che ci avremmo visto bene il buon Wolvie a smontarli pezzo per pezzo con i suoi artiglioni (anche se nel 1973 gli artigli erano ancora ossei). A proposito: ormai abbiamo uno Hugh Jackman completamente Wolverinizzato, spettacolare nella versione attempato/giovinescavezzacollo, una compenetrazione nel personaggio che ha eguali solo dalle parti di Robert Downey "Iron Man" Junior. Buono anche lo sforzo di collegare gli altri film della saga a questo episodio, in pieno stile Marvel continuity. Come al solito molto acconcio ilgiovine Xavier interpretato da James McAvoy, ho apprezzato soprattutto il parallelismo, mica tanto sottile, fra il siero, che gli riconferisce l'uso delle gambe ma lo priva dei poteri telepatici e della voglia di lottare, e l'Eroina, anche nella nostra realtà, tanto (troppo) diffusa negli anni 70.
Ho visto il film con uno spettatore completamente digiuno di fumetti che mi ha detto di aver seguito e capito tranquillamente tutta la storia e i collegamenti, questo è un pregio della versione cinematografica degli X-men, perchè uno dei difetti maggiori del fumetto, se non lo segui con certa assiduità, è che finisci per perderti nei mille rivoli della continuity Marvel, mentre al cinema, e in particolare in questo film, questo non avviene quasi mai. Certo non siamo ai livelli di Xmen First Class, che risulta essere un film più completo, con un sense of wonder più profondamente stimolato, senz'altro, dalla curiosità di voler vedere l'interpretazione dato della giovinezza di Xavier e Magneto, degli azzeccati coprotagonisti mutanti scelti, delle modalità del loro utilizzo. In Days of future Past si è voluta la quadratura del cerchio, si è osata qualche cazzatina di troppo (circondare la CasaBianca con uno stadio? andiamo, ci si aspetta molto meglio dal signore del Magnetismo interpretato da Fassbender...), si è introdotto il concetto di paradosso temporale (argomento sempre caro alla fantascienza), si è dato il La al prossimo capitolo, dove verrà introdotto uno dei nemici più acclamati e amati/odiati : En Sabah Nur in arteApocalisse!!! Già ci tremano i Baffi!

DottorMassis

Riprodotto integralmente da:

giovedì 12 giugno 2014

KRIMINAL (1966) DI Umberto Lenzi


Sarà che Cagliari si candida a divenire Capitale della cultura europea per il 2015 (veramente!), sarà che il capoluogo sardo ha sempre avuto uno stretto legame col fumetto e col cinema, sarà che non è cosa di tutti i giorni poter vedere proiettato in sala un cinefumetto degli anni 60, sarà quel che sarà ma presso la Cineteca Umanitaria Sarda di Viale Trieste 118 c'è una rassegna  denominata "Cinema e Fumetto 2014".
 Nulla di strano o particolare, se  nel programma della rassegna non comparisse un film succosissimo, acconcissimo ai Corridoi della rediviva e resuscitata Cinematografia Patologica, risonante e retrò, in questi tempi di Cinefumetto ipertecnologico: parliamo del gioiellino KRIMINAL del 1966 diretto da quel monumento nazionale di Umberto Lenzi. Un vero e proprio Cult (o Kult?) della cinematografia e del fumetto mondiale   Poteva il vostro amichevole Primario di quartiere mancare ad un appuntamento così gustoso? No che non poteva,