lunedì 16 maggio 2011

MACHETE (2010) di Robert Rodriguez



Il sabato sera, mentre tanti preparano i loro fegati ai bagordi del fine settimana, i drogati di Cinematografia Patologica non possono far altro che recarsi alle sempre meno romantiche multisale, ormai unici erogatori di emozioni filmiche. Così, reclutato l'immarcescibile Doctor Bower ed il mistico TerenziotheDragon (ormai pensionato, ma ancora noto attore del cinema Kung-Fu e WuxiaPing del poco noto panorama Singaporiano), ci apprestiamo alla scelta della Pellicola da visionare... Iniziamo a scorrere con lo sguardo i giganto-poster pubblicitari, ma non appena il faccione butterato e mal cicatrizzato del vecchio Machete ammicca a noi truce, non ci sono dei asgardiani o vacuità Morettiane che tengano, è lui il nostro Messia!!!

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Trailer


                                      


Danny "Machete" Cortez (il monoespressivo e segnato Danny Trejo) è Un Fedéral messicano duro , puro e incorruttibile, che si scontra  col Boss Narco e schiavista Torrez (un altrettanto monoespressivo e bolso Steven Seagal), avendone drammaticamente la peggio, grazie anche alle di lui connivenze altolocate e governative. Costretto perciò ad abbandonare la sua peyotica terra

mercoledì 11 maggio 2011

PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS (1998) di Terry Gilliam


Nonostante le coscienze siano ancora scosse dal terribile aggiornamento a cui ci ha sottoposto L'oscuro Primario, La scienza ci invade con la sua vastità e mestizia, come una droga che appena assaggiata ti condanna a non farne più senza. Spinti da questi nobilissimi sentimenti, ci siamo trovati a spulciare da cima a fondo la piccola ,ma ricca, biblioteca di Cinematografia Patologica. Qui, nel doppio fondo di un archivio in legno,schiacciati e quasi occultati da 5 enormi atlanti di Anatomia Umana, abbiamo rinvenuto  tre volumi. Nell'ordine : Le porte della percezione paradiso e inferno di A.Huxley, Gli insegnamenti di don Juan di C.Castaneda e Paura e disgusto a las Vegas di Hunter S. Thompson. Come Pavloviani cani ci muoviamo all'unisono, verso le piccola sala audiovisivi, prospicente la biblioteca, il divano verde Reagan (l'esor-bimba, non il presidente Americano...) ci avvolge. Lo schermo si riempie dei colori acidi di Paura e Delirio a Las Vegas.......

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1971, un celebre giornalista noto come  Raoul Duke (un pelatissimo Johnny Depp) , la sua decapottabile rossa e  il Dott.Gonzo (un Samoanissimo Benicio Del Toro) di lui avvocato, si stanno recando a Las Vegas allo scopo di scrivere un pezzo giornalistico sulla più cruda, famosa, polverosa, desertosa Gara di motocross del Nevada. Però, visto che ci sono, si portano dietro una valigetta carica al'inverosimile di ogni sollazzevole scioglievolezza in fatto di Sostanze Psicotrope Psichedeliche (si va dall'Lsd

giovedì 5 maggio 2011

PULP FICTION (1994)di Quentin Tarantino




Come atleti olimpionici nell'ultimo sforzo, ci lanciamo anche noi, poveri atleti della Cinematografia Patologica, verso l'ultimo agognato sforzo. I muscoli non sentono più tensione, come fossero liberi dalle stringhe in cuoio che li costringono; gli occhi non avrebbero più bisogno del "Collirio Più" che continua a gocciare, hanno visto la luce...
L'ultima fatica ci ricompensa, l'arte ci aspetta; Pulp Fiction olia le sue smisurate armi da battaglia.

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Mi piace pensare a Pulp Fiction come ad un "nocciolo"( duro ma antifisicamente inconsistente,apparentemente inerte ma radioattivo). Un'opera filmica-nocciolo dal quale tutti gli accenni, tutte le storie dentro le storie, diventano, lontane nel tempo futuro, a loro volta delle pellicole. Il film in questione può essere paragonato solo ad un altro film