Il Primario ,questo losco figuro che ha in mano le nostre vite professionali, ha un senso dell'umorismo sadico e indolente. Il buio che ci avvolge, appena dopo la fine della pellicola precedente, è rotto improvvisamente da un faretto che illumina una figura vestita da gerarca Nazi, il viso è quella del nostro onorato carceriere, ghigna sadico e irrigidito nella sua postura da Nazifascio postmoderno.
Con perfetta mossa militare si gira di fianco, guadagnando ancora il buio con passo d'oca.
Le luci si spengono lo schermo si illumina, e già sappiamo che "Inglorious Basterds" ci accompagnerà per i prossimi 153 min.
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Ultimo film, cronologicamente parlando, del glorioso Quintino, Bastardi senza Gloria, rappresenta un bel passo in avanti nell'evoluzione del regista, dimostra infatti una ulteriore maturazione delle sue tematiche caratteristiche, girando un film "storico" (o revisionista?) ed in costume, mettendo da parte Gangster e Maniaci e Gangster Maniaci Pasticcioni e occupandosi di quelli che la Storia
ha decretato le vere Merde: I nazisti.
Due sono le storie che si intersecano in questa pellicola: la storia di Shosanna Dreyfus (un ottima Melanie Laurent), ragazza Ebrea scampata al massacro di tutta la sua famiglia ad opera dell'mmarcescibile colonnello Nazista Hans Landa (un gigantesco Christoph Waltz, che vince per questo film il Premio Oscar come Miglior Attore non protagonista) detto (con suo sommo disappunto) "Il cacciatore di Ebrei";
Hans Landa ce l'ha grossa....la pipa...
e le vicende dei Bastardi, gruppo di militari americani tutti rigorosamente Ebrei, abili nell'intrufolarsi tra le linee Tedesche e massacrarli come meglio credono e credono di dovere, con un'efferatezza che "Salvate il Soldato Ryan" ie fà 'na pippa.I Basterds sono capitanati dal DonVitesco Aldo "The Apache" Raine (Brad Pitt. La leggenda narra che il tossicofiliaco Quentin abbia convinto BreddePitte a interpretare il personaggio dopo averlo ciuccato di Vino rosso ed avergli fatto fumare dell'erba trasformando una lattina di CocaCola in un Bong......)
...e ricordate che lui vuole i suoi scalpi...
ed hanno come loro componenti di spicco: Il magnifico "Orso Ebreo" Sgt. Donny Donowitz (Eli Roth, quanto si diverte a spaccare teste nazi!!!...ma si diverte anche a girare come regista le parti del film Orgoglio della nazione di cui si parla all'interno della pellicola) e il Sgt.Hugo Stiglitz (Til Schweiger) una leggenda di disertore Austriaco cattivo e incazzato.
Omaggi, Orso Ebreo
.....molto da guardare c'hai?.....'nnemamarua....
Come tutti questi personaggi si incroceranno e incroceranno i protagonista della Storia (come Hitler, Goering e quel pazzoide di Goebbels) sta a voi vedere e gioire, soprattutto per il finale revisionista (o parastorico? o esorcizzante?), che vi lascerà felici e contenti.
Il punto di partenza di questo film, in fase di elaborazione, era una sorta di remake di "Quel maledetto Treno Blindato" di Enzo G. Castellari, finisce per citare anche "the Dirty Dozen-Quella sporca Dozzina" di Aldrich, il solito Sergio Leone, ma c'è qualcosa in più, la maturità del filmaker più infantile, buzzurro e fanfarone che la storia del cinema abbia mai prodotto, quel dislessico ma logorroico di Quentin Tarantino.
Da un punto di vista tecnico , le inquadrature citano sempre i grandi maestri del cinema di genere, ma hanno una personalità maggiore, ad esempio la scena che narra le origini di Shoshanna, è un pezzo di rara bravura..... Sergio Leone ringrazia e fa la Ola ,ovunque egli sia nell'universo sconfinato.
Il mr.T della cinematografia moderna Applica anche alla Storia (con la S maiuscola) il suo canone dissacratorio e citazionista, come se essa non foss'altro che il canovaccio d'una sceneggiatura da reinventare a seconda del gusto e del significato che l'artista intende dare.
Una sceneggiatura equilibrata e massiccia, dei dialoghi mai banali ed esaltanti, fanno di questa opera un qualcosa organico e convincente.
Tra gli attori mi sento di esaltare il semisconosciuto (solo per chi già non conosceva questo grosso professionista) Christoph Waltz, che ha giustamente vinto l'Oscar per l'interpretazione; a suo agio con Inglese, Tedesco, Francese e Italiano; neanche una sbavatura, convincente, credibile bastardo, odioso e amabile.
Le due protagoniste femminili, sono due bionde spose di una bellezza allarmante : efficace e profonda Melanie Laurent, Diane Kruger(nella parte di Bridget von Hammersmark, una mata Hari azzeccatissima) misteriosa e ironica.
Tributo al dio Onan compiuto....
Poi c'è il soldatino odioso eroe NazionalSocialista Frederick Zoller (Daniel Brühl) che sta veramente sui coglioni, però è bravo a starci...
Per quanto riguarda la colonna sonora: era stato chiesto al maestro Morricone di curarne una originale, ma era impegnato con il sopravvalutato Baarìa di Tornatore, Quintino allora non si deprime e saccheggia la discografia del suddetto prendendo a prestito temi da Spaghetti western e film di guerra, con spruzzate di rock anni 80 (un po ad-minchiam devo dire forse spinto da un un odio feroce, e assolutamente personale, verso certe sonorità paninare...).
Una nuova e innovativa storia di Vendetta. Tema trito, ritrito,anzi probabilmente la tematica di fondo su cui sono stati imbastiti più racconti nella storia della cultura umana, ma evidentemente c'è ancora un bel pò di succo.
Ultimo spunto:Colgo nel simbolismo del Volto proiettato sul fumo del rogo, la rinascita del cinema dalle sue ceneri.
Che sia pure un pò Bruxo il buon Q.T.???
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Lo schermo smette di mandare luce, siamo ancora al buio, il ritmo delle gocce sulle nostre palpebre è stranamente rallentato, sembrano più lente anche le cinghie in cuoio
Nel buio la voce del Primario dice :
"Ancora poco e sarete Liberi, Trasformati e plasmati dall'interno.
Andrete là fuori e curerete quei figli di puttana che si ingozzano di cinepanettoni e cinema ad alta concentrazione di puttanate...e li guarirete!!!......Ma prima.
C'è l'ultima pellicola in programma da vedere, e voi sapete perfettamente di cosa sto parlando....."
Il soave ticchettio della macchina erogatrice riprende, il buio permane.....
Il film raggiunge l'epicità nella prima mezz'ora: perfetto esempio di regia, sceneggiatura e recitazione con un Waltz che con i suoi modi gentili fa ballare il can can al nostro cuore impaurito. Poi il film si mantiene su livelli altissimi e ritrova l'epicità nella scena in cui Shoshanna incontra nuovamente il Colonnello Hans Landa. Il resto è un capolavoro di fantastoria eccezionale. Doveva vincere l'Oscar come miglior film? Assolutamente sì, considerando le merde, ops, i film sottotono, in corsa nel 2010. E poi Quentin meritava l'Oscar alla miglior sceneggiatura e anche quello alla miglior regia. L'Academy a volte s'imbottisce di acidi...
RispondiEliminaSolo "A volte"?? Direi spesso e comunque dal lontano '36...Benvenuto Danny.Attendoti su altri film!
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