mercoledì 9 settembre 2015

L'ODORE DELLA NOTTE (1998) di Claudio Caligari



Mentre Al Festival di Venezia del 2015 arriva un interessante film postumo del compianto regista Claudio Caligari dal titolo "Non essere cattivo". Qui, dai corridoi al cloroformio della Cinematografia Patologica riemerge, non-morto, il vostro Primario a celebrare, anch'egli, il regista di Amore Tossico nel suo secondo film del 1998: L'odore della Notte.


Remo Guerra (Valerio Mastandrea), poliziotto in forze alla "speciale" di Torino, appena può torna alla sua Roma di Borgata di fine anni70, dove insieme a complici variamente saltuari compie rapine in villa ai danni dei suoi concittadini borghesi. 
La voce narrante di Remo ci farà conoscere profondamente non solo i suoi complici: il sensibile e preciso Roberto (Giorgio Tirabassi), il superficiale Maurizio (Marco Giallini), Marco "il Rozzo" (Emanuel Bevilacqua), ma anche la borgata Romana che ha perso la poesia Pasoliniana per lasciare spazio agli acuti delle p38 e delle calibro 9. 
"La banda delle ville" in ascesa brucerà molto presto le sue ali di cera puntando troppo in alto, verso un astro fatto di politici corrotti e "rispettabili professionisti" ancora più marci dei delinquenti. Lo stesso Remo vivrà la sua parabola in fase discendente come una sorta di liberazione o redenzione, allontanadosi via via dalla sua retorica di rivalsa e vendetta sociale che di fatto lo ingabbia più di una galera.



Una pellicola con intenti revivalistici del cinema poliziottesco anni 70 che riesce a fare non pochi passi avanti rispetto al genere di riferimento ed agli intenti iniziali. La voce narrante di Remo descrive un personaggio volutamente retorico ed ammanta la pellicola di una amara ironia. 
Sembra di sentir parlare un Giulio Sacchi interpretato da Millian in "Milano Odia:lapolizia non può sparare" ma più lucido, oppure (con i dovuti distinguo recitativi) il Volontè di "Banditi a Milano", qui però, come una canzonatura dell'urgenza che il delinquente sente nel rapinare. Si passa dunque dal parteggiare per il povero borgataro costretto a rubare ad ascoltare con comprensione anche i ricchi borghesi che spiegano la loro "miseria" a chi li rapina, impensabile!
Opera filmica ricca di richiami non solo al già citato italico genere, ma anche allo Scorsese di Taxi Driver, a DePalma ad alcuni western primigeni e oscuri.
Non solo richiami o citazioni però, perchè per gli amanti di "Romanzo Criminale" (più la serie che il film di Placido)  potranno trovare non poche assonanze tra le due opere, sia nelle location (che quelle più o meno sono) ma anche nelle atmosfere e nel piglio recitativo, nelle tematiche sottese, nella violenza insensata e prevaricatrice di alcune scene. Sono convinto che Sollima abbia tenuto in buon conto anche questo film nella stesura della sua serie.




Claudio Caligari è venuto a mancare il 26 maggio scorso, un regista poco prolifico , ma che mancherà tantissimo al cinema Italiano, per la sua schiettezza , per le tematiche che è capace di raccontare come un Ford Coppola de borgata, per la sua continua ricerca.
Con Amore Tossico ci lasciò di stucco,  con uno stile documentaristico, neorealista, pasoliniano, naif. Con L'odore della Notte; tratto dal romanzo-verità di Dido Sacchettoni, che descrive le gesta di quella che, aII'inizio degli anni 80, fu celebre a Roma come "la banda dell'Arancia meccanica";  confeziona un opera molto più standardizzata nel linguaggio cinematografico ma con numerosi livelli di lettura: L'ironia nascosta nelle parole di Remo, i richiami al cinema alto e basso di genere e di culto, la critica sociale che revisiona se stessa passando dal bianco o nero degli anni 70 alle scale di grigi degli anni ottanta al vale todo dei 90 ( e dei tempi moderni)...la morale l'etica sembrano sfumare in un colore che non puoi chiamare, verso un profumo che non riesci a distinguere, che allora chiami "odore della notte".

Arriverci Claudio, Ciao

Vista in retrospettiva il cast di questo film è pauroso! 
Nel 1998 lo era un po' meno, ma il successo è quella cosa che hai molto tempo dopo essere diventato davvero bravo:
Valerio Mastandrea era già un attore piuttosto conosciuto e all'apice della carriera, rappresentava il nuovo che avanza pronto a sostituire i grandi che via via lasciavano il campo. La prova è molto buona, un protagonista che occupa con carisma la scena, una recitazione nervosa e convincente, anche se ti aspetteresti quel picco recitativo che ti fa strabiliare che invece non arriva, lo penalizza forse un registro polarizzato più sul depresso che sul maniacale. Ma probabilmente è giusto così, avrebbe rischiato lo "scimmiottamento" di Pacino o DeNiro, cosa che per fortuna non succede.
"Hey dici a me?"

Marco Giallini nel 1998 non aveva ancora avuto il meritato e grande successo che ha ora, ma devo dire, a controprova, ancora una volta, della volatilità e volubilità del successo, che era già un attore di livello altissimo. Interpreta un coatto borgataro col pallino della bella vita senza lavorare, una specie di Dandi da Romanzo Criminale per intenderci. Le differenze col Giallini attuale non sono tantissime, anche se col tempo si è barricato ed arricchito moltissimo.



Giorgio Tirabassi è probabilmente fra i 5 attori più sottovalutati del cinema Italiano, (anche se nel mio immaginario malato di tele-dipendete deficiente rimarrà sempre Ardenzi della fiction "Distretto di Polizia") in questo film è semplicemente perfetto, in alcuni casi migliore del protagonista per gamma espressiva e patos, un attore che , non mi stancherò mai di dire, potrebbe fare qualunque parte, un grandissimo professionista ed un interprete che da veramente tanto allo spettatore dal punto di vista emozionale, eccellente! 



Curiosità: All'interno del film c'è un tragicomico Cameo di Little Tony obbligato da un ineguagliabile Giallini a cantare "Cuore Matto", lacrime e mitologia si sprecano, godetevelo! : 

"No a' Toni, nun se semo capiti me devi fà pure er basso..dundun-dundun-dundun-dundun-dundun..un cuoremmatto...."

10 commenti:

  1. Un vero gioiello, Caligari era già stato mitico nel suo Amore Tossico e qui davvero riesce a catturare lo spirito dei poliziotteschi e del cinema action americano.
    Tirabassi è davvero un mostro, tiene la scena in modo magnetico, in ogni sua produzione.
    Ah, Ardenzi è tornato in Squadra Mobile, eh! :)

    In ogni caso, ho solo voglia di andare a vedere la nuova opera del compianto Caligari...

    Moz-

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    1. Sono molto incuriosito anche io dal nuovo film..speriamo lo distribuiscano decentemente!

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    2. Purtroppo... da me non si vedrà.

      Moz-

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  2. Novabbè Er Giornalista, SegHiey e Cianca di "Buttafuori" in un filmaccio!?!?!?!?! Boooomm!


    BEN-TRONATO SOR PRIMA'!!!

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    1. La triade socio, la triade!

      Grazie per aver tenuto su la baracca ;-)

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    2. Un Onore & un Privilegio, Professore.

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  3. Ho visto solo amore tossico, folgorante è la parola giusta, anche per chi come me digerisce pochi i film del paese Scarpiformide dagli anni '80 in poi. Questo mi manca, mi sembra proprio una cosa che potrebbe mandarmi giù di testa, mea culpa per non aver seguito questo regista… Cheers! ;-)

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    1. Siamo su due canoni abbastanza diversi, Amore Tossico è un film per molti versi irripetibile e situazionista..questo è molto più studiato, tanto che è facilmente mal interpretabile..veditelo e fammi sapere...

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  4. Visto per caso in tv durante il mio anno torinese. Ricordo che ne ero rimasto davvero affascinato, anche se dovrei rivederlo

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    1. A volte l'impressione dipende molto da cosa si è visto o da come i nostri gusti siano stati perturbati nel frattempo...credo ti intrigherà egualmente, se non di più....

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