mercoledì 27 marzo 2013

π - IL TEOREMA DEL DELIRIO (1998) di Darren Aronofsky




La fida poltrona a rotelle del mio studio sprofonda ubbidiente, sotto le mie scaraventate chiappe ossute, con la giusta fragranza di scricchiolio ronfoso.
Sono stanco. Passo i palmi in faccia, unticci.
Che ore saranno?
La domanda è venuta dall'altra parte della scrivania e non dalla testa sopra il mio collo sopra il mio stomaco vuoto sopra il coccige finalmente rilassato.
Il mio ospite mi guarda spento anche lui, da come armeggia capisco che ha finito le cartine.Gli passo le mie lino e canapa.
I capelli più sconvolti dell'usuale, arriccia e appiccia. Sorride.
Aspiro anch'io con lui, che d'altronde siam qui per questo: il sancta sanctorum del nicotinomane, l'ultimo disperato avamposto del trinciato buono, si è schiuso per noi alla fine di una lunga, lunga sessione in sala operatoria. Qui nessuno può imporre divieti, nemmeno il Primario dottor Massis, che ha smesso tre settimane fa e sapete poi come vanno queste cose..Anche se probabilmente tra poco arriverà fluttuando con le nari appiccate agli effluvi usciti da sotto la porta.
L'ora non la so.Che conta..... Ma ricordo che ore fossero quando questo paziente particolare e delicato si è ripresentato per l'ennesima volta in corsia; qui a C.P.
Le ovvie tre e circa un quarto antelucane. E quando se no?
Poichè tutto in  natura si esprime ed esplica attraverso schemi ridondanti, come potrebbe questo pellicolino zeppo di luce e pregno di argomenti tosti non ripresentarsi come un degente cronico negli orari più emblematici !
Ed è stato quando il succittato si è scodellato per la quarta volta ai miei occhi -ma non proprio per la quarta volta, più per la terza e lordi, che l'ultima mi sono spento verso prima della metà- che ho deciso di chiamare per un consulto d'urgenza uno specialista dall'estero. Un segaossa di quelli col Ph.D. davanti al nome, Max, che è lo stesso del protagonista dell'opera prima di Aronofsky.

venerdì 8 marzo 2013

ORGASMO (1969) di Umberto Lenzi



 Terenzio the Dragon è scatenato (anche lui, si...) e non appena, in un noioso e piovoso sabato sera, scorge nella moltitudine di canali del digitale, dei fotogrammi allucinati ed ode  le note conturbanti provenienti dalla colonna sonora di Orgasmo (1969) di Umberto Lenzi, esclama: "questo è un film per CinematografiaPatologica !!!". 
Il sommo Milvio, special guest della serata targata SkInusa Gelata™, non può far altro che perdersi nella vertigine più totale, le immagini iniziano  a vorticare, sotto un forsennato ritmo Funky...






Dopo la morte per incidente stradale dell'anziano marito, l'avvenente Catherine West (Carrol Bakerr), si trasferisce a Roma, per cambiare aria, in una villa ereditata dallo sfortunato coniuge.
Qui conosce il bel Peter (Lou Castell) e la di lui "sorella" Eva (Colette Descombes) che si adoperano per farle compagnia. I due  giovani e belli, grazie all'inganno, avviluppano Catherine in un sensuale quanto perverso manage a trois e grazie a grosse dosi di sostanze psicotrope ed alcool, la faranno scivolare in un turbine di  follia. Motivo? Peter e Eva si riveleranno in realtà due giovani amanti che, imbeccati dall'avvocato della vedova, Brian Sanders (Tino Carraro), vogliono accaparrarsi la pingue eredità...

"..sei circondata, Baby...arrenditi.."
In una spirale, sempre più stretta, di paranoia, sensi di colpa e violenza, la povera Catherine sarà spinta fino