Anteponete al tutto che ho un rapporto con la produzione televisiva in toto tale e quale a quella della famiglia italiana media rancorosa e bastarda con il proprio genitore ottuagenario residuo. Contatti domestici mai idilliaci, smagati e insofferenti, rottura geografica e logistica in post adolescenza senza quasi più sentirsi, abdicazione appena possibile ad oscuri brutti estranei saltuariamente telefonati per capire che il "coso" respira ancora. Commenti acidi su presunti meriti dello stesso passati o di principio.
Così,laido tale e quale.
Gli amici più intimi che ti guardano pietosi: " Dai: ma almeno ogni tanto passala a trovare. Magari non capisce ma fa piacere...." O che buttano lì episodi interessanti e sfiziosi per cercarti l'emulazione e veder se rinsavisci, ritorni nel novero dei passabili come umani.
Quindici anni che son quasi venti senza un TV e non sentirli proprio.
Evitando di arrivare a vestire un sacco di peli pubici di dromedario, lo sguardo incolto, la chioma cisposa e l'igiene pencolante, in posa su di una colonna farneticante e millenarista, dentro una grotta farcita di cavallette, ho le mie ancore di salvataggio nel comune civile consorzio: Scrubs,BUTTAFUORI alla follia religiosa, Boris davvero, per dire; e magari qualcosa di fumoso precedente ma dimenticabile...vedi Heroes la prima stagione.
Vedete ben che qui scrive chi s'è arenato a metà della quarta season di Breaking Bad nella completa serenità e sicurezza, con poco più di un soppracciglio corrugato per tutto quello che gli si era presentato fino lì. Ecco.
Un unico però a tutto questo: Romanzo Criminale del Sollima. Che se gli togli qualche grana grossa interpretativa nel finale, quella stanchezza fisiologica del comparto sceneggiatura all'ultimo quarto che oh, trovarne, mi garba veramente in tutto. Tutto, eh.
Argomento che da solo, pur con qualche renitenza in contemporanea alla messa in onda, m'acclamava allo stream of counsciousness Gioisiano ma sottotitolato appena possibile di quest'ultima infornata acclamata kriminalata.
E' stato orora possibile e quindi NO.
Per lo sviluppo di trama e personaggi, bruciati piatti inutilmente in quelli che solo dei primi sei episodi potevano essere 12 e avrebbero funzionato alla grande.
Per la poveraccitudine del budget che incredibilmente sembra essere stato profuso, a scapito di luci, spari, stunt, scenografie, costumi e soluzioni narrative, che invece all'inizio m'avevano fatto ben più che sperare.
Per lo spreco di ruoli in mano a cagnastri veri (nontutti,quandomai....), l'assenza di comprimari gagliardi ed ingombranti per la storia come si necessitava da essere.
E l'assenza criminale di una colonna sonora, intesa come temi interni originali ed anche come canzoni caratterizzanti, relegata al minutaggio o peggio rapinata a mano armata dalla Serie precedente. Per il buttare via ridendo l'apporto di una staffetta registica di peso atta a connotare i personaggi-chiave.
E' FIMMINE!! NDO' SHTANNO E'FIMMINE ?!?!
Per quelle cazzo di atmosfere notturne fisse azzurrino partenope che spanavano male dopo la sedicesima.
Soprattutto e infine per la malnascosta profonda e sfacciata connotazione razzista del tutto, laddove, al netto di tutta l'Etica della Messa in Onda possibile, Napoli e la sua Criminalità Connotativa viene , sicuramente a ragione ma non qui, defraudata di quell' acquarellata umana ed epica che si era riusciti a dare in ogni messa in schermo malavitosa delle altre realtà, dalla Milano di Vallanzasca, passando per Sicilia e ovviamente Roma.
Sarà colpa degli attori, L'Immortale Cirù su tutti che lo volevo morto alla terza puntata per impossibilità ad esprimere un'idea n'faccia. Sarà colpa del Rancore Savianese, o dello zeitgeist che vuole Genny a' Carogna sullo schermo quasi la Finale di Coppa Italia fosse uno spottone promozionale Sky.
E primo fra tutti i motivi la schpaccimmata degli ultimi, ingestiti, inguardabili e per giunta inascoltabili tre episodi.
NO: non ci stò affatto senz'pensier.
[Questa recensione di Giocher è andata in onda in forma ridotta e senza l'ausilio di immagini per destare un sereno dibattito sulla cosa in esclusiva su FB]
Giocher G
Quindici anni che son quasi venti senza un TV e non sentirli proprio.
Evitando di arrivare a vestire un sacco di peli pubici di dromedario, lo sguardo incolto, la chioma cisposa e l'igiene pencolante, in posa su di una colonna farneticante e millenarista, dentro una grotta farcita di cavallette, ho le mie ancore di salvataggio nel comune civile consorzio: Scrubs,BUTTAFUORI alla follia religiosa, Boris davvero, per dire; e magari qualcosa di fumoso precedente ma dimenticabile...vedi Heroes la prima stagione.
Vedete ben che qui scrive chi s'è arenato a metà della quarta season di Breaking Bad nella completa serenità e sicurezza, con poco più di un soppracciglio corrugato per tutto quello che gli si era presentato fino lì. Ecco.
Un unico però a tutto questo: Romanzo Criminale del Sollima. Che se gli togli qualche grana grossa interpretativa nel finale, quella stanchezza fisiologica del comparto sceneggiatura all'ultimo quarto che oh, trovarne, mi garba veramente in tutto. Tutto, eh.
Argomento che da solo, pur con qualche renitenza in contemporanea alla messa in onda, m'acclamava allo stream of counsciousness Gioisiano ma sottotitolato appena possibile di quest'ultima infornata acclamata kriminalata.
E' stato orora possibile e quindi NO.
Per lo sviluppo di trama e personaggi, bruciati piatti inutilmente in quelli che solo dei primi sei episodi potevano essere 12 e avrebbero funzionato alla grande.
Per la poveraccitudine del budget che incredibilmente sembra essere stato profuso, a scapito di luci, spari, stunt, scenografie, costumi e soluzioni narrative, che invece all'inizio m'avevano fatto ben più che sperare.
Per lo spreco di ruoli in mano a cagnastri veri (nontutti,quandomai....), l'assenza di comprimari gagliardi ed ingombranti per la storia come si necessitava da essere.
E l'assenza criminale di una colonna sonora, intesa come temi interni originali ed anche come canzoni caratterizzanti, relegata al minutaggio o peggio rapinata a mano armata dalla Serie precedente. Per il buttare via ridendo l'apporto di una staffetta registica di peso atta a connotare i personaggi-chiave.
E' FIMMINE!! NDO' SHTANNO E'FIMMINE ?!?!
Per quelle cazzo di atmosfere notturne fisse azzurrino partenope che spanavano male dopo la sedicesima.
Soprattutto e infine per la malnascosta profonda e sfacciata connotazione razzista del tutto, laddove, al netto di tutta l'Etica della Messa in Onda possibile, Napoli e la sua Criminalità Connotativa viene , sicuramente a ragione ma non qui, defraudata di quell' acquarellata umana ed epica che si era riusciti a dare in ogni messa in schermo malavitosa delle altre realtà, dalla Milano di Vallanzasca, passando per Sicilia e ovviamente Roma.
Sarà colpa degli attori, L'Immortale Cirù su tutti che lo volevo morto alla terza puntata per impossibilità ad esprimere un'idea n'faccia. Sarà colpa del Rancore Savianese, o dello zeitgeist che vuole Genny a' Carogna sullo schermo quasi la Finale di Coppa Italia fosse uno spottone promozionale Sky.
E primo fra tutti i motivi la schpaccimmata degli ultimi, ingestiti, inguardabili e per giunta inascoltabili tre episodi.
NO: non ci stò affatto senz'pensier.
[Questa recensione di Giocher è andata in onda in forma ridotta e senza l'ausilio di immagini per destare un sereno dibattito sulla cosa in esclusiva su FB]
Giocher G
Mi si chiede di analizzare, motivare, attizzando il fuoco della polemica, filosofeggiare sopra la minirece del Giocher su Gomorra.
RispondiEliminaPerchè credo che Gomorra sia un'ottima serie?
I motivi sono vari. Premetto che trovo quasi obbligatorio il confronto con "Romanzo Criminale", visto che parliamo dello stesso regista e di tematiche piuttosto affini. Nello stesso tempo credo sia però inclemente basare completamente la proprio critica su questo confronto. Tutte le vicende criminali o pseudotali che (reali od ispirate al reale) che hanno venti trent'anni alle spalle, si vestono della mitologia che il tempo le ammanta; dunque raccontare tali gesta è da un certo punto di vista più semplice. Ci si avvantaggia del fascino vintage dell'outfit tutto (macchine, vestiti ,acconciature, modi di dire) e del fascino di un momento storico e sociale. Ovviamente poi è necessario scrivere una bella trama e tratteggiare dei bei personaggi. Cosa che in Romanzo Criminale è fatto magistralmnete. Gomorra è ben fatta, senza tutto questa mitologia. Racconta una vicenda moderna, modernissima, rimanendo piuttosto plausibile. Sulla plausibilità di molte scene il Giocher basa poi la sua critica principale. Ma pensiamo un attimo ad una cosa.... Non so se a voi sia mai capitato di scambiare due parole o di colloquiare più a lungo con personaggi marcatamente o smaccatamente delinquenziali. Beh, ritengo che la grandezza affabulatoria di questi personaggi, risieda proprio nelle esagerazioni (lessicali o di trama) dei loro racconti. Tutto è improntato all'esagerazione, all'ego-riferimento, agli intercalari coloriti, alle "madonne" ogni tre parole, alla mimica, alla gestualità. Tutto è fuori luogo, oltre le righe. E questo ti avvince, questo ti fa superare lo schifo di stare a tre passi con uno che non ci metterebbe nulla, in un altra situazione, a derubarti o a puntarti un arma in faccia. E' la fascinazione che si ha di fianco ad una belva feroce, di fianco ad un rotweiller o ad un pitbull, che (forse per caso ) in quel momento ci scodinzola di fianco. Ecco Gomorra quando va fuori dalle righe mi fa quest'impressione, ben conscio, fra l'altro, del fatto che la realtà sia molto più ridondante e incredibile di qualsiasi fiction. Soprattutto se si parla di Camorra o Mafia, niente è impossibile, inutile affidarsi alla logica, quando la logica è solo profitto e stupida abnegazione al Boss, per questioni di un non ben identificato "onore". Questo da un pdv generale.
Da un pdv più tecnico: la trovo stragirata bene! Ottima l'idea di far raccontare momenti dedicati a personaggi differenti a registi diversi. La fotografia è autoriale e di una grana cinematografica. La recitazione è sempre buona: ho apprezzato tutti e tre i Savastano che si succedono al "trono". Davvero impressionante Fortunato Cerlino nella parte di Don Pietro Savastano, per chi poi se lo ricorda nella fiction "Un posto al sole" è shockante la metamorfosi. Ottima la Comencini come Donna Imma; molto Buono Esposito come Genni (anche se sono d'accordo col Giocher nella eccessiva repentinità della metamorfosi da mammalucco a Boss efferato..(anche se : "sense of wonder" ci vuole!!!). Bravi tutti gli attori, considerando anche che molti attori sono esordienti o pseudotali... Una serie completa, ben fatta che centra nel segno. Infatti npoj vedo l'ora di sciropparmi la seconda stagione!!!
Partiamo col cogliere subito il Punto Focale: la mancanza di plausibilita' di personaggi e situazioni che trasuda dal mio "giudizio" e' proprio dovuta all'assenza di quella "Cifra Stilistica" che si rileva in certi ambienti ed in quelli in particolare. In esteso, e' proprio il difetto generale che , come tuo solito (Che sei Primario mica a caso) hai sviscerato dal mio inconscio: UNA PAURA FOTTUTA.
EliminaScrittura, interpetazioni, scelte di casting, spesso le stesse scenografie e le sequenze: tutto davvero senz' i' balll. Non c'e' stato il coraggio di raggiungere la vera-verosimiglianza del "sopra le righe", che gia' di suo entra nell'epica pur essendo contemporaneo, cosi' come e'. (Forse l'impronta della bollitura esistenziale del Saviano?).
Forse l'impronta simil-MOIGE della produzione ha temuto che il target di riferimento trovasse possibilita' ovvie di emulamento? Probabile.
Ma rimane che questa serie non osa, non sfora, non buca da nessuna parte.
Posso dire che seguirti è sempre un viaggio che non so mai dove mi potrà portare. In questo caso mi porta nel completo disaccordo tranne che su una cosa: Romanzo Criminale.
RispondiEliminaCiao Frank, bentornato! Non che pretenda da te la sollecita esaustività di motivazioni del Primario, ma almeno due parole sul perchè...ESSù... :D
EliminaC'hai ragione. Allora mettiamola così: proprio quel "non sforare mai" di questa serie è il suo punto di forza. Proprio il non imporsi che altrimenti l'avrebbe spinta troppo oltre. Mentre un argomento del genere non può essere oltre, non per quanto è attuale. In Romanzo Criminale si cadeva nel romanzato (e a me piaceva molto) perché si trattava di una storia lontana, mitica, con personaggi nati per essere "personaggi" prima che uomini. E infatti non lo sono, uomini. In Gomorra tutto viene trattenuto perché non si voleva rischiare di cadere nel troppo, sarebbe stato un fallimento su tutta la linea. E io credo che, con tutti i difetti del caso, si sia riusciti a mantenere l'equilibrio giusto.
EliminaAh.Ok. Adesso mi e' chiaro: una terza via interpretativa e di percezione rispetto anche a quella del Doc Massis. E' dura,per me, vederci tutta questa "voluta misura" , ma mi fido anche del tuo giudizio.
EliminaE, a proposito... AUGURONI alla tua Scimmia per l'annuncio del seguito di T.P. Da quel che ho letto, i presupposti per devastare un Megafan come te ci sono TUTTI.Tutti.. Spero ci arriverai in salute! XD
Nemmeno ci penso, mancano circa due anni e se ci pensassi non sopravviverei :D
EliminaPer come s'incasinano anche in meno tempo le produzioni in questo periodo, e gli interessi che ci sono in gioco direi che e' la scelta piu' saggia....Ma indovina chi ti spammera' ogni aggiornamento!?!? :P
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