E' con un misto di orgoglio e commozione che vado oggi a parlarvi, di una delle mie pellicole preferite: INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO.
Il film è magistralmente diretto da Elio Petri, regista che già negli anni precedenti si era fatto notare tra gli esponenti di un cinema di denuncia, politico, giornalistico e d'inchiesta.
E' il primo capitolo della cosiddetta "trilogia del Potere" scritta da Petri insieme allo sceneggiatore Ugo Pirro, che comprende oltre ad "Indagine...", i film "La Classe operaia va in Paradiso"(ancora Volontè protagonista) e "La proprietà non è più un furto"(con Ugo Tognazzi).
Il film vince ,nell'anno della sua uscita nelle sale, il Gran prix Speciale della giuria al 23° Festival di Cannes e l'anno dopo si aggiudica L'Oscar come miglior film straniero.
I protagonisti del film sono : un gigantesco Gian Maria Volontè, e una bellissima ed eterea Florinda Bolkan ("Una Lucertola con la pelle di donna").
La trama:All'indomani della sua promozione a capo dell'ufficio Politico della Polizia (attuale DIGOS), il capo della sezione omicidi (Gian Maria Volontè), uomo tradizionalista e rigido, assassina la sua ribelle ed anticonformista amante (Florinda Bolkan), ma ,quasi per dimostrare a se stesso e al mondo l'impunità che deriva da un potere così grande, dissemina la scena del crimine di prove a suo carico; sicuro che i suoi colleghi non giungeranno mai ad incriminarlo, poichè al di sopra di ogni sospetto, ed in possesso di un potere al di sopra di ogni legge.
Tutta la pellicola gioca proprio sulla schizofrenia del potere, e del suo sempiterno rapporto con la giustizia, la democrazia, la gente comune. Lo stesso Capo dell'ufficio politico, vive su di se questa patologia, da una parte aiuta i colleghi ad incastrarlo, dall'altra ostacola le indagini, poichè indagatore ed indagato sono la stessa persona.
Come vedete il film è ancora attuale e pone domande attuali.
Mi vorrei soffermare sull'interpretazione di Gian Maria Volontè, un attore contro, uno stakanovista della recitazione, un infaticabile sperimentatore della caratterizzazione, un mostro sacro andato via troppo presto, come gli eroi sono avvezzi fare.
Nella pellicola in questione egli dimostra una solidità impressionante, una padronanza delle scene che lo rende non solo credibile, ma sovrapponibile alla realtà, anzi ,in alcuni casi, "più vero "della realtà. E' documentato come ,per questa parte, Gian Maria si sia impegnato (come ha sempre fatto), nella caratterizzazione del suo personaggio, ore di studio, ogni mossa è lungamente provata per dare ,a tratti, segni di un potere arrogante e immarcescibile, a tratti, segni di un pentimento quasi infantile, come di un bimbo che stia giocando a scacchi, senza saperne a fondo le regole, e che piange se le cose non vanno come egli vuole o spera: una dissociazione da potere ,come già detto.
Importante è pure contestualizzare il racconto, che si svolge in un Italia in subbuglio, poco prima degli anni di piombo (o ci siamo già dentro con tutti gli stivali?), contestata dagli studenti e dagli operai, uniti in un movimento solido, un periodo in cui l'ordine sociale si otteneva a stento con la repressione a fronte dei moltissimi attentati dimostrativi o meno, politici o semplicemente delinquenziali.
Da culto risultano: il discorso di insediamento del Capo ("Il popolo è minorenne, la città è malata, ad altri spetta il compito di curare e di educare, a noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è Civiltà! "), l'interrogatorio ad uno studente delatore("Tu puoi essere marxista, anarchico, situazionista, Mao, Lin Biao , tu puoi leggere il libretto rosso, ma tu puoi fare tutto quello che vuoi! Tu non sei un cavallo! Tu sei un cittadino democratico, e io ti devo rispettare... Ma i botti terroristici, le intimidazioni, le bombe, che minchia c'entrano con la democrazia!") e l'interrogatorio all'anarchico individualista(vedi Frase del film).
Ma in realtà tutta l'interpretazione di Volontè è senza sbavature, forte come il messaggio che vuole dare,una prova d'attore rara nel nostro cinema (soprattutto al giorno d'oggi).
Altra recitazione di classe è quella di Florinda Bolkan, personaggio etereo , anticonformista, mai sopra le righe, due occhioni neri, tristi, ammalianti e misteriosi, una bellezza irripetibile.
Si occupa delle musiche Il maestro Morricone, creando un atmosfera ed un ritmo serrato e contagioso, come solo lui sa fare, il frame della pellicola è ancora uno dei più famosi, usatissimo in trasmissioni e servizi giornalistici, quando si vuole crere un aria di mistero ed intrigo.
Se avete a disposizione una sola serata di cinema e non volete andare a spendere (spesso senza ricevere godimento) i vostri 5 oppure 8 euro, vedetevi questa pellicola!!; si stamperà nel vostro cervello a lettere marchiate con il fuoco dell'abuso di potere e della giustizia non sempre giusta.
Frase del film:
Il dirigente: Lo sai chi sono io?
Pace: Per me, tu eri l'amante della signora del piano di sotto, quella che hanno assassinato.
Il dirigente: Da chi e quando?
Pace: Per me le signora l'hai ammazzata TU il pomeriggio di domenica 24 agosto.
Il dirigente: A che ora?
Pace: Per me puoi averla ammazzata tra le 17 e... e le 19, l'ora in cui ci siamo incontrati al cancello, come sai.
Il dirigente: Visto che per te è tutto così chiaro, denunciami.
Pace: Ti piacerebbe.
Il dirigente: Denunciami!
Pace: Qui ci sei e qui ci rimani, un criminale a dirigere la repressione è PER-FET-TO, è PER-FET-TO, è PER-FET-TO, è PER-FET-TO!
Il dirigente: Denunciami, tu mi devi denunciare, tu mi devi denunciare, io ho sbagliato, ma io voglio pagare capisci? E non gridare, non gridare!
Pace: Fai il tuo lavoro!
Il dirigente: Tu mi devi denunciare, perché io sono una persona p...
Pace: [Alle guardie] Aprite! [Al dirigente] E alla prossima azione, ti telefono! Ti tengo in pugno, tiè!
Panunzio...Panunzioooo.... |
Voto : 10/10 (prende il massimo perchè è un film perfetto, ma non abituatevi troppo!!!)
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Commentate, Gente, le visioni avute !!!...
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