lunedì 19 dicembre 2011

ESSERE O NON ESSERE (1983) di Alan Johnson

 
   La vera età del prof.Grampasso è sempre più un mistero...Oggi infatti ha tenuto una lezione, molto importante, sulla pellicola preferita dai suoi genitori. Vinto da una tenerezza inusitata, per una mente analitica e scientifica come la sua, ci ha parlato della  antichissima isola del mediterraneo in cui è cresciuto. Lo schermo ci sollazzava con l'immortale opera prodotta da Mel Brooks : ESSERE O NON ESSERE del 1983 .
Inizia il suo viaggio fra i ricordi con parole incomprensibili...
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"Daq taH joq ghobe' Daq taH


nuqneH wIj juppu' Hop 'ej Sum! jIH neH Daq tlhap SoH Daq vam qo' QaQ poHmey 'ej Quch ,jIH tul SoH DIchDaq rur vam. jIH rur vetlh [very] 'ar 'ej SoH tlhob DaH qatlh jIH jatlh rur vam…..



[nell’interesse della chiarezza e della salute mentale, il resto di questa recensione NON sarà in Klingon] .




Mi è gradita l’occasione per mettere in chiaro un paio di cose: questo è un film di Mel Brooks, anche se alla regia c’è un altro nome; questo è il film da cui “La vita è bella”,”Trein de vie” e ”Ingloriousbastards”  , chi per un motivo, chi per un altro, hanno preso un gran bello spunto. Spiegoni a dopo, ma ci tenevo, ecco…
Non molto tempo addietro, ivi , facevo proprio riferimento alle volute o involute ispirazioni alle opere shakespiriane nel cinema. A discapito delle apparenze, questa deliziosa pellicola non è una di esse, bensì un’irriverente, satiricissima, spassosa ed intelligente critica del Nazismo. Ma anche un delicato ed ironico dipinto del Teatro e di tutti i suoi componenti.
E’ un remake affettuoso, ingenialito sebben fedelissimo, dell’omonimo “To be or not to be” di quel

mercoledì 14 dicembre 2011

DRUNKEN MASTER (1978) di Yuen Wo Ping



Anche se siamo stati sradicati dal nostro habitat, per contribuire alla tecnoutopia di Nuova Avalon, è bello incontrare i nuovi amici  , come lo sono Terenzio TheDragon ,supervisore del settore Far East  e i suoi collaboratori Andrew MasterMoore ed ,il sempre prodigo di Consigli, Alexius Dadillah. Con essi esaltiamo la nostra passione per gli action movie targati Honk Kong, sparandoci lunghissime session di pellicole di arti marziali. Adesso illumina gli schermi neri ed avveniristici del teatro di cinevisione del settore, l'immortale Drunken Master, il film della svolta per il mito Jackie Chan...


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  Wong Fei Hung (Jackie Chan)(Freddy Wong nel pessimo doppiaggio Statunitense) Figlio del maestro di Kung Fu Master Wong , è uno scavezzacollo impenitente, piuttosto abile nell'antica arte trasmessagli dal padre. In profondità (in mezzo a tutta una coltre di smargiasseria e cazzonaggine) è un buono, perchè raddrizza torti rimanendo  mariuolo.Si caccia sempre nei guai, sicuro della sua forza . Trova però la

lunedì 12 dicembre 2011

LA MORTE HA FATTO L'UOVO (1968) di Giulio Questi


 I corridoi di Cinematografia Patologica si sono riempiti oggi delle divise arancio dei cittadini liberi del settore Thriller di Nuova Avalon. Il loro responsabile Charles Sicomore , un quarantenne giovanile dalla folta chioma a dal pizzetto mefistofelico ha fortemente contribuito al nostro progetto di implementazione di un paradigma etico nel programma cervello sintetico che permette la sopravvivenza dell'utopia tecnocratica fluttuante sugli oceani. Nel loro approfondimento del bizzarro e delle psicosi, vengono oggi a noi con i risultati dello studio su LA MORTE HA FATTO L'UOVO di Giulio Questi, dimenticata e stupefacente cinematografia italiana di fine anni 60....

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Anna (una navigata ma conturbante Gina Lollobrigida) e Marco (un complesso Jean Louis Trintignant)sono una coppia apparentemente felice, lei una ricca imprenditrice di pollame di qualche anno più grande, lui un intellettuale dirigente d'azienda . Vive con loro, nella sontuosa Villa con piscina, la bella

mercoledì 7 dicembre 2011

VALHALLA RISING :REGNO DI SANGUE (2009) di Nicholas Winding Refn


La scoperta, che il palazzo conduttore contenga in sé il più grande progetto che scienziato umano abbia mai potuto concepire, ha creato grande fermento tra gli studenti di Nuova Avalon.
Gruppi di giovani e giovanissimi studenti in Filosofia, Fisica o Letteratura Globale da tutti i settori della tecnoutopia, affollano a piccoli gruppi i corridoi di Cinematografia Patologica. Vogliono sentire le lezioni del prof.Grampasso ormai in pianta stabile nostro mentore  e collaboratore.
Sintetizzare il fulcro della nostra umanità, di tutto ciò che ci rende esplorativi, multisfaccettati ha implicato reazioni controverse.
Oggi io ed il prof.Grampasso eseguiremo un esperimento di doppia recensione, il campo di battaglia è un raro e prezioso film di Nicholas Winding Refn, è VALHALLA RISING :REGNO DI SANGUE (Fucking italians Subtitles!!!), a supervisionarci l'ecclettico Doc.Milvius ed il taciturno Doc.Bower.

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   (Doc.Massis)
"Basso medioevo oscuro e nord Europeo, il sole ha una luce troppo obliqua, la terra è selvaggia, chiassosa ma brulla, verde che tende al nero, vira  al rosso della violenza pura. One-Eye (Mads Michelsen....e dillo che non è il tuo nome ma l'anagramma di Michael Madsen... ) è una schiavo di invincibile potenza,

giovedì 1 dicembre 2011

TITUS (1999) di Julie Taymor

 

E' la resa dei conti col prof.Grampasso
Messo alle corde dalle incessanti domande del Dottor Milvius, alle logiche contorte mie e dalle intuizioni ficcanti del Doctor Bower, egli ha dovuto cedere, raccontandoci la verità su nuova Avalon, e sul palazzo conduttore.
"Colleghi miei," dice"la verità era celata per i più nobili e sacri motivi, la sicurezza di tutti noi".
Cosa Penserebbe il mondo li fuori "aggiunge " se sapesse che questa città fluttuante sugli oceani è controllata dal primo ed unico cervello sontetico mai esistito? Il palazzo conduttore contiene il cervello che controlla tutto dell'isola, dai Bruco bus alle strade scorrevoli, dai motori gravitazionali alle colture degli anelli periferici....Ma parliamone godendoci una buona Pellicola...ne ho giusta una che fa per noi ..è il Titus di Julie Taymor....". Quindi, cadenza le immagini con  parole calibrate....

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 “Le stelle non sono infinite, solo innumerabili [agli uomini]” arguiva Filippo Giordano Bruno da Nola dissertando di mondi plurimi ed Universo sterminato qualche annetto in anticipo, che volete che siano un quaranta decadi, sugli Einstein, i Clarck e compagnia immaginante.
Difficilmente computabili come le remote fiamme del firmamento sono da annoverarsi le trasposizioni cinematografiche tratte, ispirate,

venerdì 18 novembre 2011

CARNAGE (2011) di Roman Polanski



 La colossale figura del responsabile al settore Mainstream e cinema d'Autore si staglia nell'Ufficio comune di Cinematografia Patologica "Massis, Bower and Milvius" . Un incontro formale.
Di fronte l'uomo che gestisce più del 30 per cento delle informazioni utili alla costruzione delle reti neurali artificiali. L'uomo che conosce i più oscuri segreti del palazzo conduttore: Jordan Kubrik, il vero rivale politico e concettuale del Prof.Grampasso su Nuova Avalon.Ha modi spicci ma fondamentalmente bonari, un QI mostruoso lo rende un poco introverso e più a suo agio nel dare ordini. Ci sottopone l'interessante: Carnage di Roman Polanski.
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 Quattro mura di una casa, due coppie di premi Oscar precipitati in quattro vite frustrate e comuni, a lottare ,come chi vive la vita reale sa fare, le contraddizioni del secondo dopo secondo.
Due compagni di giochi al parco vengono alle mani, il più grande di loro Zakary  butta giù gli incisivi a Ethan.I suoi genitori Penelope (Jodie Foster) e Michael (John C. Reilly)  ,si incontrano dunque in via chiarificatoria con i genitori di Zakary: Alan (C.Waltz) e Nancy(Kate Winslet).

L'incontro gentile e formale si trasformerà in un massacro psicologico sociale e di costume insieme,

martedì 8 novembre 2011

I SOLITI IDIOTI (2011) di Enrico Lando


Una sorda nostalgia dei cinema Italiani mi coglie qui a Nuova Avalon...
Ma è la tecnologia, come sempre, a rendere i desideri realtà. Qui nel palazzo di psicocinematografia ci si può connettere al resto del mondo che abbiamo lasciato. Al folle mondo da cui proveniamo, investiti e rapiti per il momento dall'utopia Neoavaloniana.Grazie al teletrasportatore virtuale, Con estrema facilità posso collegarmi in video , audio e olfatto, a tutte le sale cinematografiche del mondo non Tecnoliberato.
Mi collego all'Italia, al mio vecchio cinema di periferia della periferia della periferia d'Europa.
Mi accomodo, non visto  ma virtualmente presente, di fianco ad un gruppo di giovani professionisti trentenni. Nel  piccolo cinema di periferia Trasmettono oggi i SOLITI IDIOTI......il pubblico va dal Nerd postadolescente sghignazzante al 50enne con amante Rumena a seguito...
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Pellicola nata sulla scorta dall'esilarante , innovativa e  omonima trasmissione televisiva di MTV, pompata dall'ormai imprescindibile popolo di YouTube, forte di personaggi tanto incredibili quanto verosimili, permeata del politicamente scorretto che tanto va di moda di questi tempi tardo-berluschini, trainato dalla simpatia e intelligenza dei due attori/autori Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, suscita pure qualche critica velenosa (vedi recensione della Concita DeGregorio) e qualche pacca sulla spalla dal decano Aldo Grassi.
Ecco la trama:Il colto, timido, sensibile e laureato in Giurisprudenza Gianluca DeCeglie

giovedì 3 novembre 2011

THE COMMITMENTS (1991) di Alan Parker


Le serate di Brain Storming che coinvolgono  il Dott.Bower, il Dott.Milvius, me ed il prof.Grampasso sono faticose ma piacevoli. Siamo ad un passo dalla scoperta di una importante interconnessione tra neuroni sintetici che riguarda la corteccia Temporale, quella che governa la percezione dei suoni. L'esperienza del nostro mentore ci sta portanto a coordinarci nella giusta maniera.
In questo momento ha acceso l'olovisore e con velocità inaudita ha selezionato: THE COMMITMENTS (1991), verso la musica che suona all'anima.
Ecco Le sue parole:


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"Correva l’anno….e caspita se correva : pistava quanto Dieghito El Pibe de Oro prima che gli trovassero, in quello stesso annus domini, qualche ettaro di campagna Antioquiese su per le froge!
Correva,dicevamo, a rotta di collo l’anno palindromo 1991.
Che anno, quell’anno, fratelli e sorelle! Chi se lo ricorda ? Lo scollinamento dell’ultima decade del secolo icsics.Chi di voi si arrabattava come un metalmeccanico alla fine del mese con gli esordi della pubertà…. Chi già si rotolava tra effluvi della carne e piaceri proibiti …Chi manifestava per l’iniquità della prima, tenera, imberbe guerra Bushana in diretta tv…Chi pensava che Oliver Stone,dopo l’1-2 da Mohammed Tispaccoilculo Brucelee messo a segno con JFK e The Doors nello stesso santissimo 365 daybyday,

martedì 1 novembre 2011

KILLER BARBYS (1996) di Jesus Franco



La notte su NuovaAvalon è una esperienza nuova ed inquietante. Si fa silenzio e le luci  si spengono, lasciando spazio al rumore dell'oceano.Un rombo vorticoso, da cui  si fuggirebbe atterriti, se i motori gravitazionali dell'isola città-stato non ne tenessero a bada la furia.Sono sveglio, sdraiato sul letto, insonne, quando sento bussare alla porta.Colui che mi si para davanti, appena apro, deve essere una visione, non può essere reale.Il dott.Warlenstein qui? Come c'è arrivato ? I suoi occhi, tenuti bassi, non mi rispondono.Solo un veloce contatto come saluto. I miei dubbi sono spazzati da un suo gesto. Mi porge un software memoria capiente alcuni Tera.L'invito è chiaro.
Dall'archivio estrae : KILLER BARBYS di Jesus Franco del 1996....

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La Punk n Roll band nota come the Killer Barbys, roccheggia duro giù al Club. Ma la vita del rocker è fatta di lunghi spostamenti, quindi a fine concerto, inforcato l'immancabile pulmino Wolkswagen giallo, la cantante esibizionista in bikini Flavia (Silvia Superstar) e il resto della sua band Mario ,Rafa (Carlos Subterfuge) e Billy King più l'immancabile groupie/manager, irrimediabilmente arrapata, Sharon (Angie Barrea), si involano verso la successiva tappa del tour. Si perdono in una landa desolata, dove vengono notati da Arkan (Aldo Sambrell un vecchio attore visto anche in Navajo Joe di Corbucci e C'era una

sabato 29 ottobre 2011

ROPPONGI SOLDIER (1995) di Sato Toshihiro





 Ci si a ccorge di entrare nel settore Far East dai piccoli particolari. Gli ideogrammi accompagnano le scritte in inglese sulla velocipedivia, giganteschi cartelloni di Bruce Lee invitano a corsi gratuiti di Yoga e Kung Fu Interiore,la foggia degli avveneristici edifici conserva un arzigogolata sensibilità orientale.
Il colore delle divise di questo settore è giallo-oro.
Una minuscola ChinaTown occidentale in un piccolo mondo futuribile e sintetico.
Ad accoglierci davanti al palazzo delle scienze è Flowery Senchen , scienziato nippoAmericano famoso per aver posto le basi alla creazione della prima , e fino ad oggi unica, corteccia motoria  interamente artificiale e interamente funzionante. Nell'integrare e sintetizzare circuiti secondari, un gruppo di scienziati, tra i quali veniamo invitati, sviscera e visiona una pellicola rara e sconosciuta ai più. Si tratta di ROPPONGI SOLDIER del misterioso Sato Toshihiro.

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Ken Wasizu (un sovrappeso Satoru Sayama... proprio l'originale Tiger Mask ,Lottatore del wrestling o, come lo si chiamava noi bimbi degli 80, Catch - pronunciandolo "kech"!- Giapponese, famosissimo in tutto il mondo,  conosciuto in Italia grazie a Toni Fusaro!!!) è un investigatore privato, titolare  dell'agenzia Imoarai -Zaka di Roppongi. Anni prima è stato un campione di kick boxing, soprannominato Ken Hero (purtroppo si..), ritiratosi imbattuto a causa dello shock ricevuto dell'aver ucciso un suo avversario. Ne ricorderà sempre la memoria girando vestito costantemente a lutto (ne deriva per lui l'esatto abbigliamento da Iena di Tarantino). Collabora con lui, la Segretaria personale-cartomante e il simpatico e dissacrante detective Moroboshi (Daisuke Nagekura).
Il protagonista Viene coinvolto dalla bella e misteriosa Aiko  (Itsuki Osawa) in un caso apparentemente

mercoledì 26 ottobre 2011

IL GRANDE LEBOWSKI (1998) di Joel Coen




Il panorama è mozzafiato qui, dall'alloggio, nel Palazzo di Psicocinematografia. Un intero settore di Nuova Avalon mi si staglia davanti, al suo orizzonte l'infinito azzurro dell'oceano.La bellezza verde dei campi coltivati negli anelli periferici,gli uccelli marini in transito. Un pomeriggio libero da impegni, in cui ricongiungersi con i primi amori cinematografici, abbandonarsi alle affezioni di una età immatura, perdersi nella malinconia, vincerla con la voglia di ridere e riguardare per l'ennesima volta IL GRANDE LEBOWSKY del 1998...





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In una Los Angeles dei primi anni 90 ricca di intrighi e misteri, dove è d'attualità la prima guerra in Iraq e il grugno mefitico di Bush Senior, il Drugo / Jeff Lebowsky (Jeff Bridges) è un hippie pigro, disoccupato e indolente. Auto-deresponsabilizzato di ogni cosa, vive la sua vita fra qualche giro in macchina, il bowling, qualche canna, il bowling, i White Russian sempre incollati alla mano col ghiaccio che tintinna, il proprio divano, ogni tanto un acido e un pò di bowling in compagnia dei suoi pards: il debordante Walter Sobcak (un immenso..in tutti i sensi... John Goodman) ed il timido Donny (Steve Buscemi) suoi compagni di squadra nel team di Bowling .
Il povero e incosapevole Drugo è coinvolto, nell'ordine, in:Un caso di omonimia, un rapimento non ben

sabato 22 ottobre 2011

BELLA, RICCA, LIEVE DIFETTO FISICO CERCA ANIMA GEMELLA (1973) di Nando Cicero





Come collaboratori diretti del prof. Grampasso è tra i nostri doveri quello di coordinare i vari settori di Nuova Avalon, le informazioni devono correttamente fluire verso il palazzo conduttore.
Oggi visitiamo il settore SexExploitation , il cui reponsabile è una nostra vecchia conoscenza: Fabius Destreet. Uno dei Neoavaloniani che ci venne a salvare dalle grinfie dell'Oscuro primario, è Responsabile al Nucleo. I loro approfonditi studi di cinematografia sexyeroticosensuale  sta portando loro ,quest'oggi a sviscerare una poco nota pellicola italiana degli anni settanta, un raro elemento di una foresta sconfinata.L'oggetto in esame è:
BELLA, RICCA, LIEVE DIFETTO FISICO CERCA ANIMA GEMELLA (1973) di Nando Cicero.




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Commedia neanche troppo scollacciata, molto politicamente scorretta, ma geniale nel suo essere assolutamente fuori controllo. Scritta da Nando Cicero a sei mani con Sandro Continenza e Gian Carlo Fusco; professionisti che hanno messo la loro penna a servizio di capolavori quali "Non si deve profanare

domenica 16 ottobre 2011

YATTAMAN il film (2009) di Takashi Miike



Proprio di fronte l'avveniristico palazzo di Psicocinematografia, il dottor Grampasso, sceso con noi dal bruco-bus, ci parla solennemente.
"Siete giunti al premio per avermi salvato e per aver aperto il vostro cuore a Nuova Avalon."
Sorride grato, poi aggiunge: "Volete lavorare come miei collaboratori qui su Nuova Avalon, e costruire una nuova rivoluzione della Cinematografia Patologica?".
Il si è unanime, gli sguardi del dottor Milvius e del dottor Bower colmi di fierezza, proprio come i miei.
"E allora fate il vostro ingresso nel palazzo di Psicocinematografia e fate vedere di cosa siete capaci a tutta la vostra nuova gente, e fatelo con una pellicola divertente ma in qualche modo nostalgica...YATTAMAN il film  di Takashi Miike":




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Yattaman il film di Takashi Miike è  una pellicola folle e poppettara, un cartoon fumettoso con attori veri, un regalo ai canuti fans dell'anime che possono vedere i loro Yattaeroi e nemici in live!! E li vedono con una cura dei dettagli che sfiora la mania.
Per chi fosse stato su Alpha Centuari negli ultimi trent'anni Yattaman è la serie più famosa della saga Time
Bokan, di cui facevano parte anche gli anime I Predatori del Tempo e Calendar Man, oltre a moltissime

giovedì 22 settembre 2011

ROMA VIOLENTA (1975) di Marino Girolami




Nuova Avalon ha fermato i motori. Le cupole ,come possiamo vedere dall'oblo, cominciano ad aprirsi, come schiudersi di petali di magnolia. Il portellone si apre, abbagliati sentiamo solo il profumo del profondo oceano selvaggio. Poi le immagini.... sulla banchina del porto stanno un centinaio persone vestite della stessa foggia dei nostri giovani scienziati-monaci, del nostro Fabius Destreet, ma i colori sono differenti e molteplici. Sono persone di tutte le età, ci sono parecchi bambini e giovani, qualche anziano. Hanno gli occhi pieni di lacrime, ci applaudono, mentre passiamo sulla solidissima banchina sull'oceano infinito. Il prof. Grampasso stringe mani, si ferma ogni dieci metri, ad abbracciare salutare, commuoversi...."ti ricordi?", "non sei invecchiato per niente" riusciamo a sentire. I giovani hanno volti sereni e speranzosi. Guadagnamo, sospinti , l'ingresso di un veicolo dalla forma strana, quasi quella di un bianco bruco, movente su di una monorotaia magnetica. Prendiamo posto all'interno. il gaudente conduttore avvia la vettura , nel contempo da uno schermo, partono le immagini di ROMA VIOLENTA....
-"rilassatevi!", ci dice. "Arriveremo in pochissimo tempo al Palazzo Conduttore..."


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Una Pellicola che ha fatto epoca, dando nuova linfa ed un nuovo volto al genere "polizziottesco", che nel 1975 pareva donare le ultime stille di linfa dalla sua vena.
Fatto con le classiche "due lire", capace di uscire nell'Agosto 1975 ( mese in cui in genere si proiettano e si

venerdì 16 settembre 2011

BANDITI A MILANO (1968) di Carlo Lizzani





Ed eccola, dall'oblò panoramico della rapidissima imbarcazione, spuntare la prima cupola di Nuova Avalon, e con essa, il Palazzo Conduttore, l'edificio più importante della città, sede del computer principale che mantiene l'omeostasi dell'isola Stato. Dopo pochi minuti la vediamo nella sua interezza, ancora distanti varie miglia marine a largo, è una cittadella chiusa da una lente in vetro. "La cupola resta chiusa quando i motori gravitazionali sono in funzione, e sono in funzione per favorire il nostro imbarco".
Afferma sicuro il Prof.Grampasso.
"E' stato bello teorizzarlo, ma vederlo messo in pratica è qualcosa di indescrivibile...".
Nuova valon ci attrae a se come con un magnete, l'aggancio è veloce ma senza alcuno scossone. Destreet e gli altri giovani ci avvisano che potremmo sbarcare fra due ore, poichè occorre attendere il raffreddamento dei motori gravitazionali dell'isola. Giusto il tempo di volare con la mente sulle strade di una Milano post-Boom economico. Sprofondiamo nei nostri divani con Banditi a Milano.


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BANDITI A MILANO del 1968 può essere considerato a buon titolo il primo vero "polizziottesco".
L'antesignano del genere che in Italia spopolerà per tutti i Settanta e oltre, mutuando i divi e protagonisti del cinema Western

martedì 13 settembre 2011

AVERE VENT'ANNI (1978) di Fernando Di Leo





Sono sveglio da pochi minuti e lo sciabordio delle onde sul fianco dell'imbarcazione, mi ricorda dove mi trovo, mi ricorda la libertà appena conquistata, il futuro che ci aspetta è nebuloso, ma promettente. Appena in piedi ho modo di vedere la grande velocità a cui ci muoviamo e  l'apparente immobilità  che sperimento come passeggero di questo avveniristico embarcadero mi stupisce; i miei compagni sono tutti ancora addormentati, come lo è il Dott.Grampasso.
Un giovane Monaco fa capolino, mi sorride e mi chiede se desidero qualcosa in particolare.
"Caffè. E risposte ad alcune domande, grazie",rispondo sorridendo di rimando.
"Come si chiama Giovane monaco?"chiedo.
"Mi Chiamo Fabius Destreet, non sono un monaco, sono uno scienziato NeoAvaloniano, responsabile del "Settore SexExploitation.." quindi mi chiede "....E' Nuova Avalon ad incuriosirla,vero , Doctor Massis?" .
"Nuova Avalon. E la tecnologia che avete. I vostri abiti. La devozione nei confronti di Grampasso, è consueto nei figli col proprio padre non nei ricercatori col proprio maestro. Cosa è precisamente Nuova Avalon? e dove si trova? Cosa comporta esserne cittadini ? Cosa fate ?  E cosa rappresenta il prof.Grampasso per voi?".
Risponde sereno "Mi piacerebbe discuterne con lei, guardando un bel film. Per i NeoAvaloniani è segno di grande condivisione intellettuale condividere una pellicola mentre si discute di importanti questioni." . Al mio cenno di assenso, in risposta ad una impercettibile digitazione si apre davanti un ampio trentasei pollici, sostenuto da due cilidri magnetici. lo schermo prende ad avere una grana analogica. Scorrono le immagini di "AVERE VENT'ANNI" di Fernando DiLeo, una rarissima pellicola del 1978, ricercata da cinefili in tutto il mondo. Un vero e proprio pezzo di cinema segreto italiano La bocca è spalancata di stupore....



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Talvolta capita che, nei cassetti dei grandi sceneggiatori, giacciano per anni storie in cui si è creduto fortemente, ma che la vita o il caso non ha permesso di narrare e tradurre in pellicola per anni.
Poi dopo dieci anni  riescono a farlo, ma le cose non vanno come  preventivato. E' il caso di
"Avere Vent'anni".
Nato dalla penna solerte e urgente di Fernando Di Leo

mercoledì 7 settembre 2011

2046 (2004) di Won Kar Wai


Sbuchiamo, ciechi come talpe, fuori da un tombino arrugginito. Le immagini distorte dalle lacrime che il sole ci dona. Piano, piano, si ricostituiscono i visi del Doctor Bower, del Dottor Milvius, quello segnato ,da cattivo dei polizziotteschi, del professor Grampasso, io stesso mi vedo riflesso nei loro occhi, parodia di me stesso. Abbiamo Camici laceri e sporchi, volti da bambini invecchiati. Ci guardiamo intorno, siamo al centro di una radura di lentischio, ginepro e quercie nane, i nostri piedi sono sospesi su di un tappeto di sabbia bianca finissima, tutto intorno vegetazione.In direzione nord, sopra le foglie di quella Quercia contorta, svettano le sordide guglie di quello che abbiamo conosciuto come "Nuovo Centro di Rieducazione della Mente Riottosa". Frusciano i rami di un grosso cespuglio a Sud Ovest, facciamo quadrato, stanchi  ma attenti, attorno al Prof.Grampasso.
Emergono alla nostra vista quattro postadolescenti, dai visi seri e sicuri, i capelli corti, le divise color crema di un tessuto aderente e leggero, dei giovani monaci più che dei soldati.
"Namastè Rachmadullah !!!" sillaba chiaro da dietro le nostre spalle Grampasso.
"Rachmadullah Namastè." rimandano con solare fiducia i giovani. Grampasso esce leggero dal nostro abbraccio protettivo, si porta con passi emozionati verso il quartetto: è l'abbraccio di un padre ai suoi quattro figli perduti e mai visti grandi.
"Andiamo!!! Nuova Avalon ci aspetta!!!" urla al nostro terzetto di scienziati sbigottiti. Ci muoviamo, stringiamo mani, ancora incapaci di sorridere, ma ormai salvi, non ricordiamo un solo nome dei giovani monaci, ma li seguiamo fra i cespugli della radura.
Dopo pochi minuti sbuchiamo su di un molo in legno semidistrutto, il mare è davanti ai nostri occhi.
Il mare, mai realmente percepito in queste settimane di reclusione, ci investe in pieno viso, facendoci urlare dentro le nostri menti "Libertà!". Così investiti, non notiamo inizialmente l'imbarcazione che ci si para davanti.
E' strabiliante!!!.
E' una sorta di motoscafo cabinato lungo tre metri e mezzo, apparentemente senza motori posteriori, ma con una grossa imboccatura al loro posto. La sua forma è fluida, il materiale di cui è coperto sembra la pelle di uno squalo albino, assomiglia ad un grosso delfino!! Storditi saliamo la passerella ci caliamo da un'apertura posta superiormente, nel dorso del delfino. L'ambiente interno è futuribile, di una luce tenue ma confortante i colori riposanti e intrecciati. La stanchezza ci ricorda la fuga e i pericoli scampati. Dal nulla appaiono sedie sdrai, generi di conforto. Il vociare si fa amichevole, cala dall'alto uno schermo nero, che si riempie di luce. Dopo dieci anni, il Professor Grampasso, si schiarisce la voce per cominciare la sua prima lezione da uomo Libero. Il primo e ufficiale passo nella storia dell'Umanità dei Cittadini di Nuova Avalon. Ci viene proiettato " 2046 ", e la voce di Grampasso accompagna le immagini arricchendole:

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"E’ una stanza ,ve lo dico subito, non solo una data da romanzo di fantascienza anni ‘60; e come tutte le stanze, ha da essere uno stato dell’essere. Frazioni di sentimenti amplificati a piacere, o a dolore, di chi li ha dentro.“Lasciare il 2046 non è una cosa facile. Per uno che ci riesce, altri 1000 ci provano all’infinito.

venerdì 2 settembre 2011

PUNISHER WAR ZONE (2008) di Lexi Alexander



Dopo poche ore, immersi in un immutabile buio piceo, mi rendo conto che l'unico ad essersi appisolato è proprio il Dottor Grampasso, mentre  i miei due colleghi e fratelli in armi Doc. Bower e Doc.Milvius, come me, vegliano insonni. Bisbigliando poco ,per non svegliare colui che ci sta guidando nella fuga dalle contorte budella del "nuovo centro di Rianimazione della mente Riottosa", dopo esservi stato rinchiuso per dieci anni, ci ritroviamo spaventati ma sicuri di andare fino in fondo, risoluti nell'affrontare , se sarà il caso, i sistemi di sicurezza dell'Oscuro Primario. Mentre bisbigliamo paure e inconfessabile coraggio, un fruscio, lievissimo, quasi di metallo che striscia su metallo, udiamo provenire dalla botolo d'ingresso. Un gelo profondo ci trapassa la spina dorsale dall'occipite al coccige. Poi tutto tace per ore, quindi il Doc.Bower si muove verso l'ingresso, dove bisbiglia aver scorto, nella pece di buio in cui stiamo, qualcosa. Ne riemerge con in mano una pizza di metallo, contenente l'immancabile Pellicola. Mentre domande come: Chi? Dove? Perchè? affollano le nostre bisbiglianti bocche, Grampasso rompe il silenzio, ridestatosi dal breve sonno: "Eccolo, è il segnale!! I miei collaboratori sanno ove siamo, non ci resta che attendere, giusto la durata di questa pellicola, che organizzino meglio l'ultima parte della fuga. E' da dieci anni che si preparano a ciò.".
Detto questo, illumina con una strana luce che sbuca chissà da dove, l'etichetta che denomina la pellicola. "PUNISHER WAR ZONE del 2008!!! " Dice, con un sorriso che non riusciamo a decifrare....




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Il film è definito un reboot ed è l'ultimo dedicato al personaggio del Punitore, tanto fortunato fumettisticamente quanto sfigato dal punto di vista cinematografico, purtroppo vittima di vari massacri in celluloide. Massacri che partono dall'89,dal cafonissimo (titolo italiano "Il Vendicatore") The Punisher ,interpretato da Dolph Lundgren, brutto e inespressivo come il suo protagonista. Poi nel 2004 venne fuori il The Punisher di Hensleight, con tante pretese, tendente al ridicolo e farcitissimo di tutte quelle piccole cose che fanno veramente imbufalire l'appassionato di fumetti

domenica 28 agosto 2011

ISPETTORE CALLAGHAN IL CASO SCORPIO E' TUO -(Dirty Henry)-(1971) di Don Siegel


Mentre guadagnamo via di fuga attraverso i condotti dell'aerazione, ci rendiamo conto di quando "Il Nuovo Centro per la Rieducazione della Mente Riottosa" sia esteso nella sua parte sotterranea. Chissà quanti laboratori segreti, quante cavie umane ancora sofferenti ospitano le budella dell'Inferno personale dell'Oscuro Primario.
Il Dottor Grampasso al nostro fianco ha ripreso vigore, nonostante la lunga e sfibrante clausura, e ci guida attraverso i passaggi, come dentro un contorto intestino, ci rivela di aver tentato una fuga cinque anni prima, della quale ha conservato nella memoria tutte le possibili vie, tutti gli errori allora commessi. Non ci dice come l'Oscuro Primario lo acciuffò la prima volta, ci basta il suo volto segnato e precocemente invecchiato.
Dopo ore di infaticabile strisciare ,sempre con i sensi attenti al minimo rumore, il Dottor Grampasso apre uno sportello laterale ad un lungo tunnel che stavamo percorrendo, ci fa entrare, ci ritroviamo in una angusta stanzetta, con chiari segni di precedente attività.
"Questo era il mio rifugio, quando ho tentato la fuga la prima volta. Darà riposo e ristoro a noi quattro. Domani completeremo la Fuga." dice Grampasso.
 In un angolo della stanza giace un oggetto a noi noto e caro. E' un proiettore, vecchio e rabberciato. a terra giace, polverosa, una gloriosa bobina da Cinema. La targhetta sopra è cancellata e incrostata. Come ristorati stendiamo un povero telo sul muro, carichiamo la pellicola, mettiamo in funzione la cinepresa. Quando la curiosità è al culmine la luce riflessa su schermo è accompagnata dallo scoppio sconquassante di una 44 Magnum. Non ci possiamo equivocare, "Dirty Henry" è con noi con :" Ispettore Callaghan il Caso Scorpio è Tuo".


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In una San Francisco inusuale, corrotta e sdentata come una vecchia puttana, il Terrore ha un nome: Scorpio (un mcdowelliano Andy Robinson) tiene in scacco Città e Polizia con attentati, rapimenti e uccisioni dimostrative. Se cercate qualcuno che gli dia la caccia, il nome che vi serve è Henry "Carogna/Dirty" Callaghan (inarrivabile Clint Eastwood) un reazionario, intollerante e spiccio

sabato 20 agosto 2011

DERSU UZALA -il piccolo uomo delle grandi pianure- (1975)di Akira Kurosawa


 Per settimane  abbiamo creduto che il "Nuovo centro di Rieducazione per la 
Mente Riottosa" ospitasse solo noi sei rivoluzionari colpevoli delle sommosse 
dell'Oscura Clinica. con orrore abbiamo scoperto un nuovo ospite. Orrendamente dimagrito,
rinchiuso in un cantuccio dove gira un proiettore senza soluzione di continuo,
ecco che si palesa il Doctor Grampasso. Luminare dato per scomparso da almeno
dieci anni,fautore delle teorie "Psicocinematografiche" che predicono ormai da decenni la caduta dell'Impero dell'Oscuro Primario, l'inesattezza e l'inopportunità del suo perverso 
metodo scientifico. I suoi occhi allucinati raccontano anni di privazioni e 
tentativi di riprogrammazione andati a vuoto. Nei suoi occhi brilla ancor scintilla
di riottosità, inizia un lungo e corroborante discorso sul film che ha appena 
finito di vedere, ci racconta la sua esperienza nelle grinfie dell'Oscuro Primario,
attraverso un capolavoro di Kurosawa, il più oscuro e melanconico...
...ecco le sue esatte parole:

 "La situazione al "Nuovo centro di Rieducazione della Mente Riottosa" è disperata.
L’isolamento e pressioni dell’Oscuro Primario mi stanno portando  alla disperazione oltre la quale c’è solo l’annichilimento fisico e mentale. LA MORTE.
Pensieri suicidi sfiorano più d’uno degli internati,

mercoledì 20 luglio 2011

FARENHEIT 451 (1966) di François Truffaut





La guerra è persa. La gioiosa macchina da guerra dell'Oscuro Primario ha da prima fiaccato il morale delle nostre truppe, quindi affamato i combattenti con un assedio lungo un mese, senza più rifornimenti la Medicheria del V Piano è divenuta la nostra prigione. Abbiamo sofferto la fame, sfiorato la follia, rischiato il vicendevole linciaggio. Allora ci siamo arresi. Il trionfante oscuro Primario ci ha imposto un armistizio crudele e devastante: i nostri stipendi dimezzati, le nostre famiglie deportate insieme a noi. Ci troviamo rinchiusi nel "Nuovo centro di Rieducazione della Mente Riottosa" presieduta dall'odioso Oscuro Orripilante Primario, a centinaia di chilometri dalle nostre private abitazioni, in una landa desolata e piatta, non un segno di vita per chilometri. Ricondizionano le nostre menti, intasando le nostre sinapsi con pellicole Distopiche ed Ucroniche. Ficcano nelle nostre menti rivoluzionarie il concetto che il cambiamento è male, la diversità di pensiero nociva, la libertà insensata. In questo momento c'è Farenheit 451 di Truffaut...la gioia delle immortali immagini è torturata da immagini subliminali di dolore e disapprovazione....la riprogrammazione è appena cominciata....



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Truffaut sperimenta il colore per la prima volta, lo fa con un film tratto dal romanzo omonimo di Ray Bradbury, e ne tira fuori una delle più belle pellicole di Fantascienza di sempre.
La miglior trasposizione cinematografica di un romanzo di Bradbury.
In un futuro più o meno prossimo la società civile  tutta è soggiogata dallo strapotere del media, omologata e fiaccata da uno stato repressivo, che osteggia il libero pensiero e brucia i libri,

giovedì 30 giugno 2011

I SETTE SAMURAI (1954) di Akira Kurosawa


 
E' deciso: sarà Lotta Continua contro l'Impero del terrore de l'Oscuro primario, nei corridoi e nelle stanze del reparto Di Cinematografia Patologica. La lotta sarà ardau e strenua, le truppe avversarie sono una sorta di polizia privata armata fino ai denti, ma il nostro manipolo è composto da patrioti ed eroi. Accampati nella medicheria del V Piano, resistiamo giorno dopo giorno, organizziamo difese e offensive....Spesso il morale è a terra, ma noi sappiamo come sollevarlo...Stipati in quella maledetta medicheria, proiettiamo pellicole che sappiano donare coraggio e nuovi Significati alla lotta...L'intramontabile "I SETTE SAMURAI" (titolo originale: Shichinin no Samurai  ( 七人の侍 ha fatto salire la fiducia delle truppe ai massimi livelli....


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Giappone, metà dell'era Sengoku (o degli stati combattenti :1468 - 1601), un medioevo di guerre, miseria e ingiustizia. Un villaggio di contadini, stanco delle continue razzie di cibo e donne, perpetrato da un folto gruppo di brigandi, decide  di assoldare dei Samurai-Ronin per la loro difesa. La ricerca si rivelerà da subito molto ardua, a causa dell'avidità della maggioranza dei Ronin del tempo, costantemente alla ricerca di azioni gloriose con cui riscattare la loro carriera e soprattutto qualche

lunedì 27 giugno 2011

IL DIVO- La Spettacolare vita di Giulio Andreotti- (2008) di Paolo Sorrentino



Giunge l'estate anche sulle desolate lande dell'Oscura Clinica, essa giunge dopo una primavera di intensi cambiamenti politici. Consci del "Gramsciano" richiamo, che ci vuole tutti "Partigiani", anche noi, personale medico e paramedico del reparto di Cinematografia Patologica, abbiamo parteggiato....e c'è chi ha pure, finalmente!,Vinto!!...
Ma siamo tutti ben consci che c'è stato un tempo ( e c'è ancora) in cui politica e oscure trame andavano a braccetto e tantissime sono state le pellicole che hanno cercato di disegnare queste nere parabole. Tra di essi IL DIVO, solleva ancora misteriose ombre fumose...


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Giulio Andreotti (un perfetto Toni Servillo), lo conosciamo tutti o no? (a meno di non essere stati su Antares negli ultimi 60 anni). L'uomo politico italiano più influente e potente dell'ultimo mezzo secolo, formatosi in tempi in cui la politica non era la barzelletta che è diventata oggi, ma un campo di battaglia duro e sanguinoso, ove tanti sono caduti. Lui no,

venerdì 17 giugno 2011

MILANO ODIA:LA POLIZIA NON PUO' SPARARE (1974) di Umberto Lenzi



L'Oscura Clinica, ospita in questi giorni un paziente molto speciale. La stanza 124 piano F, da tre giorni, ha sempre due "madame" a fare da piantone, a noi medici non è dato sapere CHI si trovi lì dentro,ed il suo vero nome è celato, chissà dove, dietro un anonimo Mario Rossi, così come recita la sua cartella clinica. Le bende celano il suo viso, che amiamo immaginare segnato dalla malavita, ma non i due occhi grigi e fondi, come riflessi di luce su canna di pistola, che ti scrutano mentre lo visiti.
Eseguiamo la terapia prescrittagli dall'Oscuro Primario senza conoscere i veri motivi della stessa, eseguiamo in segretezza intuendo solo i motivi di fondo, somministriamo forti dosi di Cinema Noir a cadenza di tre ore.
In questo momento scruta fiducioso lo schermo, in attesa della sua razione... è  MILANO ODIA: LA POLIZIA NON PUO' SPARARE.


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Giulio Sacchi (un Tomas Milian all'apice) è un delinquente di mezza tacca, emarginato perfino dai suoi simili,  un debole violento e pericoloso, prodotto da una Milano che non esiste più , che sapeva già emerginare, che come il resto d'Italia viveva la violenza quotidianamente, in anni che sono stati definiti di piombo. Tenta un definitivo, parabolico verso l'inferno, e devastante "colpo".
Con altri due compari :Carmine "Tabaccaio"

lunedì 16 maggio 2011

MACHETE (2010) di Robert Rodriguez



Il sabato sera, mentre tanti preparano i loro fegati ai bagordi del fine settimana, i drogati di Cinematografia Patologica non possono far altro che recarsi alle sempre meno romantiche multisale, ormai unici erogatori di emozioni filmiche. Così, reclutato l'immarcescibile Doctor Bower ed il mistico TerenziotheDragon (ormai pensionato, ma ancora noto attore del cinema Kung-Fu e WuxiaPing del poco noto panorama Singaporiano), ci apprestiamo alla scelta della Pellicola da visionare... Iniziamo a scorrere con lo sguardo i giganto-poster pubblicitari, ma non appena il faccione butterato e mal cicatrizzato del vecchio Machete ammicca a noi truce, non ci sono dei asgardiani o vacuità Morettiane che tengano, è lui il nostro Messia!!!

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Trailer


                                      


Danny "Machete" Cortez (il monoespressivo e segnato Danny Trejo) è Un Fedéral messicano duro , puro e incorruttibile, che si scontra  col Boss Narco e schiavista Torrez (un altrettanto monoespressivo e bolso Steven Seagal), avendone drammaticamente la peggio, grazie anche alle di lui connivenze altolocate e governative. Costretto perciò ad abbandonare la sua peyotica terra