giovedì 1 dicembre 2011

TITUS (1999) di Julie Taymor

 

E' la resa dei conti col prof.Grampasso
Messo alle corde dalle incessanti domande del Dottor Milvius, alle logiche contorte mie e dalle intuizioni ficcanti del Doctor Bower, egli ha dovuto cedere, raccontandoci la verità su nuova Avalon, e sul palazzo conduttore.
"Colleghi miei," dice"la verità era celata per i più nobili e sacri motivi, la sicurezza di tutti noi".
Cosa Penserebbe il mondo li fuori "aggiunge " se sapesse che questa città fluttuante sugli oceani è controllata dal primo ed unico cervello sontetico mai esistito? Il palazzo conduttore contiene il cervello che controlla tutto dell'isola, dai Bruco bus alle strade scorrevoli, dai motori gravitazionali alle colture degli anelli periferici....Ma parliamone godendoci una buona Pellicola...ne ho giusta una che fa per noi ..è il Titus di Julie Taymor....". Quindi, cadenza le immagini con  parole calibrate....

*********+              **************              *********











 “Le stelle non sono infinite, solo innumerabili [agli uomini]” arguiva Filippo Giordano Bruno da Nola dissertando di mondi plurimi ed Universo sterminato qualche annetto in anticipo, che volete che siano un quaranta decadi, sugli Einstein, i Clarck e compagnia immaginante.
Difficilmente computabili come le remote fiamme del firmamento sono da annoverarsi le trasposizioni cinematografiche tratte, ispirate,
desunte, traslate, asportate, travisate, deformate; prese di peso, di sguincio, di passaggio, da lontano; liberamente o direttamente, sarcasticamente o vigliaccamente, argutamente o filosoficamente, fedelmente o anacronisticamente, consapevolmente o inspiegabilmente, a torto o a ragione, in salute e in povertà, dalle Opere Immortali del Bardo di Stratford- up- Avon, l’oscuro, bizzarro, prolifico,erudito, gran figlio d’un ciabattino Willy Shakespeare, coevo dello Zolfanello Incompreso che si citava in apertura.
Ma come biasimar questi sterili cineasti d’oggidì di un tale Sacco di Bisanzio della creatività altrui, se si fanno i films da Volo e Moccia, eddai sù! Certo è comunque, che ne derivi una qual forma di assuefazione al palato, tra biondi Prence danesi d’ogni razza e religione, irati Giudei dallo sguardo di Scarface, lividi Mori che Invadono la Terra in diretta radiofonica, incasinati albionici teste d’Asino, foreste semoventi ben prima del J.R.R., baci rubati  alla famigghia, Mercuzi en travestì e cadaveri a profusione che manco l’alba dei morti  di sonno..
Indifferente a questa bailamme guazzabugliosa di tentativi precedenti, ed ingolosita certamente dal bel risultato della trasposizione modern-fusion di Romeo + Juliet (protagonisti a parte), per il suo esordio sullo schermone delle sale, Julie Taymor , fattasi le ossa in teatro ed in tivvù, nel 1999 si è immersa con furore iconoclasta nella prima tragedia scritta in egual giovanil ferin furore dal summenzionato Inglese col collare appariscente : Il Tito Andronico, vero e proprio pioneristico antecedente antesignano anteposto storico del filone revenge-rape & revenge tanto caro a queste lande del cyber spazio, oltrechè scrittura poco battuta su proscenii e sceneggiature altrui, sempre considerata troppo trucida,violenta ed infantile.
 
Il film si fregia di un incipit tra i più originali e spiazzanti apparsi di recente, di un cast che spakka, ma soprattutto di una messa in opera di grande cifra stilistica ed effetto; il risultato è coinvolgente ed intenso, ricercato nel dettaglio e modernissimo nel suo dipanarsi pulp-pop,pur rimanendo rigorosamente fedele all’originale.
Lasciando in bocca agli interpreti le esatte parole del testo, in tutta la loro sanguinolenta arcaicità, la regista fa riimpatriare dal bello gotii, con un trionfo stile Vecchio Impero in piena regola, il Dux Sir Anthony Philip Hopkins, reclamato dal S.P.Q.R. per guidare Roma orbata di Imperatore, facendolo entrare nell’Anfiteatro Flavio - quello vero dal vero - alla guida del suo esercito rigorosamente abbigliato come mai prima sullo schermo (con buona pace di Ben Hur , Massimo Decimo Meridio, Istoriciannel e Alberto Piero Angelo)
ma fornito di Harley-Davidson Electra Glide, un paio di carro armati leonardeschi, gli ori  & tesori del bottino in uno scrigno di plexiglass, anfibiazzi da Delta Force ed interamente coperti, dettaglio prezioso e squisitamente realistico, dalla grigia creta delle polverose vie che portano all’urbe da ogni dove.
 
Le Catacombe, i Fori Imperiali, il Pantheon , il palazzo dell’Eur e le periferie sulla Salaria del tempo odierno, sono le quinte scelte da Dante Ferretti  per far scatenare Milena Canonero in tutta la sua talentuosa filologica eccentricità geniale, sbocciata in Arancia Meccanica, coltivata a Berry Lyndon e benedetta da Stanley Kubrick per il resto dei suoi giorni. Suoi sono i sontuosi corredi che abbigliano buoni e cattivi, Romani e Laziali (si. Proprio così..), Antichi e Moderni, permettendo agli attori di calarsi ancora meglio in personaggi già di suo pennellati a china spessa dall’Autore Originario.
 

 
 
 La scelta netta dei talenti distribuiti nel casting è un’altra impronta lasciata dalla  lettura approfondita e ben compresa dell’opera, che contribuisce alla connotazione violentemente crudele dei temi e della storia. In modo quasi imbarazzante, infatti, gli interpreti dei “cattivi” sono, sia artisticamente che fisiognomicamente, diverse spanne, ma anche braccia, sopra gli infelici “eroi buoni”.
 
 
A fianco e contro il protagonista cannibalico ed autoreferenziale per talento e livore interpretativo Baronetto di Sua Maestà Hopkins (oltre ad essere a quanto pare una delle persone più antipatiche dell’intero star system mondiale), troviamo: la sempiternamente notevole Jessica Lange, conturbante e conturbativa nel suo ruolo di Tamora, regina dei Goti vinti e fulcro della tragedia; la gnoccolaggine turgida e virile di Jonathan Rhys-Meyers già ben assaporata in Velvet Goldmine ed altre pellicole importanti per languidi sospironi pantosessuali, nei panni del dilei figlio minore Chirone; quella gran faccia da cattivo/odioso/antipatico/saccente < che ahimè somiglia in modo spudorato all’iviscrivente>  di Alan Cumming  nella parte dell’Imperatore Designato Saturnino,un attore talentuosissimo scelleratamente sprecato al meretricio artistico più beceramente commerciale , punteggiato qua e là da caratterizzazioni efficaci e d’autore.  Amante-servo-padrone di Tamora è Harry Lennix , Aronne, deus ex machina degli eventi, di perfidia leggendaria e proprietario dei passi più belli e indimenticabili del testo schakesperiano; un diavolo in blu scuro come la notte senza luna in una carbonaia, sia fuori che dentro, archetipo junghiano di altri personaggi Mori che William metterà nelle sue opere più mature e celebri , si dice ispirato ad un personaggio realmente deambulante nella Londra Elisabettiana.
 
 
Accompagnano lo strazio del Buon Andronico nell’uragano di feroce vendetta Gota, facendo da Dolby Surround di sfighe, oltraggi e tragedie personali, Bassiano (James Frain) pretendente fallito al Trono Imperiale e al cuore della figlia del generale, dotato solo di una composizione fisiognomica che già fa presagire il suo tristo destino; Lavinia (Laura Fraser ) la figlia in questione di cui sopra, protoGiulietta molto più sfortunata, capace di un guizzo interpretativo solo se rovinata di colpi selvaggi del fato e altrui –letteralmente- ; Lucio (Angus Macfadyen) 1 dei 4 di 24  figli di Tito scampati alle battaglie, una mimica che non è una mimica, un attore che non è un attore, già purtroppo visto latrare in Bravheart ; e il Senatore Marco Andronico (Colm Feore) che veniva proprio bene bene, ma a pennello,guarda, per calarsi nelle


fattezze di specchio liquido degli accadimenti truculenti e spietati piovuti sui suoi congiunti con stupore alcolico di sobrio asciutto. Poi percarità si può dire che fosse anche la Parte, che lo richiedesse ,ma qualche dubbio pesante rimane…
Ordunque, messi in campo: stile, talento, sfondi acconci,piglio giusto,ottica originale e coraggio traspositivo, alla regista non restava altro che condurre il canovaccio del 1595 c.a alle debite conclusioni Procniche  (ehi tu…SiTU. … Forza! P R O C N E. Vai e googlalo ,’gnorante!) con sputazzo in stile matrix a sfregio finale, per confezionare forse la migliore versione cinematografica di un dramma di Shakespeare mai realizzata. Che come si diceva all’inizio, non è cosa da poco né da tutti i giorni.


Pellicola densa e raffinata , fotografata con maestria ed un occhio a Dalì, Davìd, Bocklin e Bruegel, avvincente e ingioiellata di piccoli dettagli succulenti sempre in bilico tra Remoto e Classico Moderno, ha una tematica spietatamente  attuale ed umana: quanti strali e dardi  dell’oltraggioso destino (Cit.) può sopportare un uomo virtuoso, leale ed onesto, prima di lasciarsi vincere dalla disperazione e trasformarsi in un mostro come ciò che l’ha generato?




recensione  scritta dal Prof.Giocher Granpasso



                                                                    Trailer del film







Frase  emblematica del film (e di questi tempi bui ed oscuri):
 « Se mai ho commesso una sola buona azione in tutta la mia vita
me ne pento dal profondo dell'anima 
»













  *********+              **************              *********
Così ecco svelati tutti i segreti. Le bugie a fin di bene, quanto le abbiamo odiate nel nostro periodo sotto le grinfie dell'Oscuro Primario... Perchè questo non si ripeta anche a Nuova Avalon ,decidiamo di collaborare al progetto Neo Avaloniano , Vigili che lalibertà di nessun uomo venga mai schiacciata da altro uomo, o da altra super intelligenza sintetica...Siamo sempre stati bravi ,noi umani, a trasformare le più grandi invenzioni in armi mortali, siamo sempre stati bravi a giocare alla roulette russa con l'innovazione tecnica.....che Nuova Avalon si dimostri Utopica fino a questo punto?..... Il nostro ufficio di Cinematografia Patologica vigilerà d'ora in poi su questo qui a Nuova Avalon, con collaborazione e benestare del prof. Grampasso, ancora una volta al nostro fianco, dalla parte dell'Umanità...

2 commenti:

  1. Aaaaaah non ricordavo la presenza di Jessicona mia *___*
    Come promesso sul mio blog, lo riguarderò presto, ero troppo giovane per comprendere!

    RispondiElimina
  2. Va' e rimedia ,o Babolla.Ne va del tuo buongusto cinematografico!

    RispondiElimina

Commentate, Gente, le visioni avute !!!...
Per meglio interagire col Blog si consiglia di fare click su "Unisciti a questo sito", in alto a destra nella Home page, Grazie.