giovedì 10 febbraio 2011
JACKIE BROWN (1997) di Quentin Tarantino
Era da tempo che il nostro venerabile Primario di Cinematografia Patologica e Traumatologia da Celluloide non ci cazziava. Ed eccoci tutti noi strutturati del reparto, in fila come bimbi delle elementari a beccarci insulti e improperi. Eppure ci impegniamo! eppure curiamo e salviamo drogati di pessimo cinema, educhiamo imberbi e improvidi frequentatori di Sale alla retta via. Ma a nulla valgono i nostri sforzi ed il potere costituito delibera e obbliga allo studio matto e disperatissimo. Veniamo inviati , in blocco, nella sala congressi, che si trova nelle cantine della nostra clinica. Qui veniamo legati alle nostre sedie, ci viene applicato un divarica palpebre che nemmeno Mastro Kubrick riuscì ad inventare e veniamo obbligati alla totale rilettura dell'opera omnia Tarantiniana, in ordine rigorosamente sparso e non cronologico.
Ma perchè tutta questa violenza?? A noi Quintino piace da matti!!
A nulla valgono i lamenti, parte già la prima pellicola, il collirio gocciola già sulle nostre povere cornee, annacquando le nostre congiuntive, partono i titoli di testa: e' Jackie Brown!!!
Rispetto la filmografia Tarantiniana, Jackie Brown, terza fatica del maestro dell'exploitation, ha un ritmo più lento. Questo non inficia in alcun modo la freschezza dei dialoghi (vero punto di forza del Maestro), la loro riconoscibilità , il loro generare micro universi alternativi, senza deragliamenti, mondi paralleli che deviando sottolineano, rendono epico, entusiasmano, incistati fantasticamente in un plot solido. Tale discorso può essere fatto un pò per tutti i film QuentinTarantolati, ma in Jackie Brown assumono se possibile un valore assoluto. Perchè questo film a suo tempo , non ebbe grande successo, non per grandi pecche produttive o grossolani errori nel film, ma forse perchè era un film già molto moderno ai tempi della sua uscita, già innovativo e quindi tardo nel farsi apprezzare a fondo.
Gode di un cast fantasmagorico, di una rielaborazione in chiave Hard-Boiled di tutto il genere Blackexploitation-polizziottesco-Pulpmoltopulppuretroppo.
Jackie Brown ,un'attempata ma ancora sexy(-se ti piacciono le MILF-) Pam Grier (Starlette e attrice feticcio per tutto il filone Blackexploitation dei seventies...vedi Foxy Brown del 1974, e Scream Blacula scream del 1973), è un Hostess di una linea aerea scrausa, che arrotonda trasportando valuta e polvere per un Ordell Robbie (Samuel L. Jackson), Gansta cazzone e stilosissimo (imperdibile la sua mise con coppoletta Australian e pantaloni Kaki da vero cacaziretto di periferia), pericoloso Tamarro trafficante d'armi, pappone e quant'altro, dalla parlantina feroce e divertente.
La bella Jackie, viene pizzicata dalla Pula, e qui inizia una sorta di balletto tra finta collaborazione con le forze dell'ordine, finti accordi con Ordell, e in ballo un mucchio di fottutissimi dollari.
Il resto del cast è da urlo: Robert Deniro è Louis Gara, un amico ex galeotto di Ordell, ormai lontano dai suoi giorni migliori come Ganster e rapinatore, un Loser tenero e squilibrato, che solo un mostro sacro poteva interpretare con eguale intensità, maturità e violenza;
Michael Keaton è Ray uno dei poliziotti che beccano Jackie, nonostante lo si sia visto imperversare per tutti i 90 in un sacco di pellicole pacco, qua fa il suo porco lavoro, dimostrando la sua professionalità; notevole l'interpretazione di Robert Forster (Max), un agente pagatore di cauzioni (lavoro che in Italia non esiste proprio), che si legherà a Jackie e last but not least, Quel gran pezzo della Bridget Fonda (Melanie Ralston) mezza nuda e tutta calda, la biondina Hippie che tutti avremmo voluto conoscere nelle nostre estati hippie.
La colonna sonora manco a dirlo è curata da un"tenerissimo" Tarantino che va a ripescare brani da materasso della musica Black anni 70 e oltre (spiccano su tutti i Delphtones), con qualche sortita nel repertorio più garage.
Pur conservando tutti gli stilemi dell'Hard boiled e del noir, l'abbiamo trovato un film a suo modo tenero, il regista dimostra uno stile personale proprio nel descrivere la storia d'amore dolce, cruda e consapevole tra Jackie e Max. E' inoltre, come spesso capita nei Quintiniani film, una ballata dei perdenti, visti come feccia dal resto della società ma che hanno dentro una poesia a tratti violenta a tratti epica.
Intanto il nostro corso intensivo continua, giusto il tempo di cambiare pellicola nel rotatore, una registratina ai "divaricapalpebre", una controllata al livello di collirio e parte la prossima pellicola.....
Durata 154 min
Frase del film:
« Non hai ancora risposto alla mia domanda, Max.
A quale?
Se oggi come oggi, senza un'occupazione, avessi la possibilità di scappare con mezzo milione di dollari, l'afferreresti? »
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e pensare che c'e' pure una canzone di Umberto Smaila :-)
RispondiEliminaCome sarebbe una canzone di Umberto smaila??
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