venerdì 11 marzo 2011

LE IENE (1992) di Quentin Tarantino
























Dopo, passa un tempo lunghissimo, percepito come tre settimane, passano in realtà pochi secondi, e siamo sempre qua, nella Tana delle Tigri della Patologia Cinematografica, legati alle nostre sedie, con i divaricapalpebre, il collirio (che il nostro primario sta già edulcorando di sostanze psicotrope), a revisionare l'opera omnia Tarantiniana.
Scorrono i primi fotogrammi e il balzo temporale lo facciamo tutti quanti, alla nostra adolescenza drogata dai film di Tarantino, a quei liberi anni 90 prestagnanti ogià stagnanti, vedi il tuo collega Dottor Bower, nei suoi fulgidi diciassette anni sorbirsi insieme a te per la decima volta Le Iene... e lo si gusta, con la stessa fotta d'un tempo.

Eccolo il primo vagito dell'anticristo della cinematografia mondiale!!, eccolo il manifesto di un modo di fare
cinema che sa citare con garbo, che espone tematiche crude farcendole di "quella merda gialla" che si chiama ironia, uno spruzzo di pop art su di una tematica nera-noir.
Cinque "bravi ragazzi" vengono reclutati da Joe "sembra la fottuta Cosa" Cabot (Lawrence Tieney) e suo figlio Johnny "il bello" (Chris Penn) per una Rapa dal gioielliere carico di Diamanti. I nostri magnifici cinque sono : Mr.White (Harvey Keitel), Mr. Orange (Tim Roth) Mr. Brown (semedesimo Quentin Tarantino), Mr. Blonde (un fottutissimo Michael Madsen, diciamolo è l'attore più sottovalutato di hollywood, ne Le Iene è cazzuto come James Dean In "Gioventu Bruciata"), Mr. Pink (Steve Buscemi) e Mr.Blue ( Edward Bunker galeotto redento dalla letteratura e prestato al cinema).
Le cose andranno ben presto in vacca, regalandoci uno spaccato delle vite dei partecipanti al colpo ed un finale degno di un Western di Leone o Corbucci o Sollima.
Un semi-esordiente Tarantino fa il colpaccio, al primo tentativo, one shot one kill, con la semplice ,e mai scontata, ricetta di miscelare tutte le tematiche e l'estetica del cinema dalla B a Z italiano ed americano, e shackerarlo forte forte forte, investendolo della violenza veloce e incurante del cinema Hard-Boyled di Honk Hong (che nei primi del novante ha il suo primo ruggito). Ne esce un film che dice grazie al Mario Bava di "Cani Arrabbiati" , dalle inquadrature Leonine ma con tanto Don Siegel, le scene violente nel sangue e nei dialoghi, un film epocale, importante per tutta la scena underground e alternative, curatissimo in ogni particolare, ma soprattutto fatto con due lire ed un cast Dannato.
I dialoghi prendono una forma shockante nella loro sfacciataggine e Coattaggine: La fava grossa di Madonna, il culo di quella lì? dritto dritto sul... ,Fanculo Charlie Chan, la scena del cesso..
Le Iene
(o Reservoir Dogs per i puristi!) ha già dentro i mille spunti che in Pulp Fiction diverranno un esplosione sanguinolenta e plasticosa, è immediato e crudo come un pezzo Punk che dura due minuti e mezzo, e ti ha detto tutto.
Un plauso va a due attori in particolare, Harvey Keitel (che è anche co-productor di questa pellicola) e Tim Roth (non fu così bravo nemmeno nel lacrimoso pianista sull'oceano), le vere anime dannate nel magazzino della vita, due attori maiuscoli.
La colonna sonora chettelodicoafare ripesca dai 70, più dalla mitica Stax che dalla MichaelJacksica Motown (adoro Joe Tex!!!) nel Rhitm'Blues, ma Folk-pop nel suo impianto più rocckettaro.

Ed Ora? tra una pellicola e l'altra, in questo buio Omega, quanto passerà prima che la luce si accenda di nuovo e i fotogrammi comincino a fluire??...forse, hanno esagerato con l'anestetico nel collirio...ma la nostra marcia verso l'ultimo film di questa rassegna non può cessare...









Durata 99 min
Colore colore
Audio sonoro



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