FACCIA D'ANGELO (2012) di Andrea Porporati

Sto da così tanto tempo circondato da computer e schermi al led ultrapiatti, da non aver sentito in tutto questo tempo la scintilla del sentimento, sepolta come un eco lontano in qualche parte del cervello.
 Ma, da ieri, è la parte meno razionale di esso a guidarmi.
Due occhi neri e profondi di malinconia, con il fuoco acceso da un sorriso dolce e grande, è Argyll F. , la splendida responsabile del settore Poliziottesco/Politico di Nuova Avalon. E' una donna bella e intelligente, spietata ma educata, scaltra ma onesta. In assenza del prof. Granpasso, la vera amministratrice della tecnoutopia; "La donna artefice del sogno" titolava solo qualche mese fa l'Avalon Global journal.
Il nostro primo appuntamento, imbranato, al kebab, suggellato da una serata davanti un Tv plasma, a vedere la cosa meno romantica...La scelta ricade su Faccia D'angelo si Andrea Porporati, aneliamo emozioni da Romanzo Criminale......

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Non stupisce, visti i livelli che ha saputo raggiungere la Buona fiction Italiana, di non notare la differenza tra essa ed il cinema puro. Quello da sale un tempo fumose, quello su pellicola che gira e vince i premi. Non fa difetto l'ottimo prodotto SkyCinema, FACCIA D'ANGELO.
La sceneggiatura (curata dal regista e da Elena Bucaccio e Alessandro Sermoneta) é
fortemente aderente all'autobiografia di Felice Maniero "Una storia criminale", versione ufficiale delle vicende sopra l'impero criminale del Toso (nella fiction magistralmente interpretato da Elio Germano), così radicato e tentacolare da essere etichettato come vera e proprio Mafia, però del Brenta.
Ascesa, stabilizzazione e caduta di una mente brillante e sopraliminale, tutta asservita al malaffare.
Un criminale gentile e spietato, tutto votato ai sgèi, che ha cavalcato tre decenni di storia...
Ma il Toso non è arrivato cosi in alto da solo, la sua banda è composta da Schei (Fulvio Molena), Il Doge(bravissimo Diego Pagotto), Tavoletta (molto bene Matteo Cremon), Il Moro (Andrea Gherpelli) e Bepi (Gianantonio Martinoni). Amici dalla povera infanzia nella campagna Veneta degli anni 70, ognuno con la sua caratteristica : A Schei piacciono soldi e tuttociocheconsegue, a Tavoletta piace sgommare macchine, Il Doge è un fedele e sanguinario poco incline a subire, il Moro è in delirio Mistico e Bepi è cool come Fonzie.

...e mi son el Bepi...

Schei

 In uno stile asciutto e giornalistico vengono raccontati non solo i primi passi del futuro boss, ma anche i passi della polizia incarnati dall'ispettore Ricci (Carmine Recano).
Per un uomo ricco come il Toso ci sono un mucchio di donne che gravitano, su tutte spicca la sensuale, magnetica,  e chissà quanto poco consapevole  Morena interpretata da Linda Messerklinge.

 
Ma tra tutte le donne, la mamma è sempre la mamma e la madre del Toso (Katia Ricciarelli) , è una donna tosta, una contadina orgogliosa e tenera innamorata del suo dotatissimo figlio.
Cornice magnificamente raccontata  è la storia  di un Veneto che si risolleva dalla povertà contadina, per andare di lì a pochi anni a costruire la "favola del Nordest" , grande industrializzazione, con uno dei PIL più alti d'Europa.

 Andrea Porporati, scrittore, sceneggiatore, regista, fin dai primi anni 90 un talento vivo,della scuola di Gianni Amelio, di una sensibilità non comune. Nella serie in questione ci sono delle sequenze da brivido, e dimostra una marcia in più nelle soggettive sul divo Germano. Una simbiosi di immagini e racconto che fanno scorrere il tutto in maniera molto piacevole.

Andrea Porporati

Elio Germano. Credo che ormai non esistano parole che meritano di cantarne il talento. Composto, in completo controllo della situazione.Umanizzato a suo modo tenero,perso nel lato oscuro della forza.  E' l'anima palpitante del film, il sorriso allucinato del genio del male, la flemma che neanche Er Freddo de Romanzo...Narra la leggenda che non abbia voluto documenti video di Maniero nella preparazione del personaggio del Toso.. Giganteggia talmente che mi oscura due o tre buoni attori della Banda, personaggi poco approfonditi che avrebbero meritato più spazio sono il Doge ,ottimamente caratterizzato da Diego Pagotto;  Il Moro è  interessante per il suo delirio mistico, la mano armata di Dio....
Poco convincente personaggio ed attore dell'ispettore Ricci (rivogliamo Scialoja!!!) .
Si torna a volare altissimi con l'interpretazione di Katia Ricciarelli nella mamma del Toso. Rivaleggia in forza con Elio Germano in un potente rapporto madre-figlio,fatto di sguardi e parole non dette, un legame cosi potente da valicare ogni cosa.

Elio Germano

Diego Pagotto

Il Moro

 

Kationa nazzionale...

Qualcuno di sicuro molto più illustre di me ha detto che "Quando si racconta qualcosa sul male ma lo si fa bene, questo è bene" . Da Romanzo Criminale la serie in poi abbiamo visto tanti cimentarsi su fiction dal sapore di cinema giornalistico o d'inchiesta. Come  Elio Petri e tutta una generazione di registi fecero negli anni 60/70, oggi negli anni 10 del ventunesimo secolo, gente come Stefano Sollima (illustrissimo figlio di Sergio e regista del capolavoro R.C. la serie e del buon A.C.A.B.) e Porporati  portano in auge l'antieroe, portandone a nudo l'anima. Richiami per il grande attore Elio Germano , al Volontè di Banditi a Milano e al Tomas Milian di Milano Odia...

Colonna sonora e Hit d'apertura per gli AfterHours, orgoglio italiano e tanto rocknroll alternativo.

Trailer della serie

Mama, Tu ga capio chi son diventato...?.

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La sera di Nuova Avalon è umida, ma riscaldata dai climatizzatori d'ambiente largo,  ci regala un romantico tramonto tropicale. I nostri corpi si fanno più vicini ,le voci si abbassano di un tono.

Nel momento di vicinanza massimo con Argyll, le nostre labbra a pochi millimetri, lei si pianta un ghigno in faccia e con tutto il fiato che ha in corpo ad un centimetro dalla faccia, sulle arie di una nota hit ,urla: "Guarda quanti Casso de Sgeeeeeeeiiiii"

Mai ricevuto dichiarazione d'amore più bella.....