giovedì 21 agosto 2014

MAN OF TAI CHI (2013) di Keanu Reeves


Ciè che ci sono attori feticcio e attori fantocci. Lo si sa; e parvimi che ne abbiamo già parolato (il link non ce lo metto, che abbiamo bisogno, al puro scopo ricreativo smargiasso, di addavenire alle Cientomilla visite. Indi frugate).
Ma poi le Icone. Quelle rappresentative d'Epoche, Generi, Stili e Momenti. Quelle checcome le vedi fai: Ehilà, SiSi, Ecco! Vààcche-roba. Come anche gli attor Icani, che è un altro bel gruppone pasciuto; quasi pastafariano.

Equi che abbiamo? Ne abbiamo? Quest'anno si . Quando uscì questo film no, dice che era di drago.
Maccomunque si diceva delle icone, e io intendevo profiquamente in sol questo caso artistico di icone del desktop, eh già. Figurette sempre uguali a sè stante, fisse, utili alla bisogna e solo al quando, che ti occupano il loro posto al monitor senza dare troppo fastidio, umilmente delimitate ed onestamente collocate di ambito e ruolo. Non un "Cestino" o un "Avg" o un "Torrent" o un "Thor" -che io non ne ho, parlo solo per sentito dire, s'incanadesi bene- ma nemmeno un Windows Internet Explorer additato a sputi se te lo trovano. Insomma, fatevelo voi l'esempio esemplificativo calzato, che io devo arrivare a parlare del regista esordiente.
Io a lui sono molto legato coll'affetto perchè è il primo fattOne che ho intelleggiuto sullo schermo in piena, epica, disinvoltissima interpretazione accanto all'ammmiconissimo Fiume Phoenix parlandone-da-vivo, in quel capolavoro che fu I Love you to death dell'Anno di Grazia 'Novanta, dove si fregiava di un'uscita di scena molto tanto più che antologica:


Bellissimo.
C'è anche poi quella bella volta che fui fermato
a Milano tornando da un funerale da due ghiottissime nipponcine allucinate che vollero a tutti i costi farsi una serie di scatti nella pubblica strada col medesimo quivibattente tastini per (cito testualmente ) "L'incredibile somiglianza coll'attore , tanto che sembravo proprio allui."
KancellettoVitaVera/Kancellettopoiscopricheperlorosiamtuttiuguali/Kancellettoilaritàspicciolaimmediata/Kancellettoquasivent'anniorsonwells
 Tornando a Voi, (come state? Appost?) il bel (si che l'è bel, dài) Keanu è a tutti gli effetti Artista Iconico; di quel sottogenere che ho cercato vagamente d'introdurvi colle metaforone tenniche. Pensateci: ha fatto d'ogni genere e budget di produzione il suo vanto, si concede col contagocce, stà nello starsystem ma anche un po' defilato, sempre uguale, sempre in CGI di se stesso, è sopravvissuto a megaincassi e ruoli mitici und puttanate collassate, ma soprattutto agli anni Novanta di Hollywood che hanno mietuto vittime ben più eccellenti. Non lo si riesce a considerare Fondamentale a tutti gli effetti ma nemmanco uno di secondo piano, tutti e dico tutti l'han visto in almeno una pellicola ma di pregi veri non ne ha. Era un po' che lo davano per sparagnato e lui cosa fa? Integerrimo fila a farsi adorare ad Oriente e munge denari per mettersi a fare il regista alla bell'età di cinquant'anni , dopo essersi messo alle spalle tragedie terribili e la carriera pure del musicista oltre i meme bastardi di internet.
Con le mancette raccolte (In numeri= 25 milioni di dollari americani di corso attuale) e nei ritagli di tempo mentre gli disegnano intorno quel letamaio sconvolgente di 47 Ronin, si fa Cattivo Antagonista e Director di una storiella esile quanto abusatissima, tanto da essere ormai da tempo genere a sè: "L'ultimo discepolo di una negletta Arte Marziale per anziani nei parchi entra in un brutto giro di combattimenti clandestini per guadagnare i soldi per salvare il Tempietto minacciato dalla speculazione edilizia, riscattarsi agli occhi del maestro e fare colpo sulla timida gnocchetta." >Inserire qui elenco biblico di film con la stessa trama<

Sono a parlarvi di "Cinema di picchiarsi inda faccia forte con gli arti"®, si: esatto. Proprio io.
 Che il titolare la Cattedra di Apposita Etichetta, Dottor Massis, c'ha gli impicci e non poteva, e poi comunque a me non è che mi dispiaccia la tipologia, passato il secondo terzo di bottiglia di JackDaniels e coadiuvato quel tanto che basti ad una posse di disonesti di carburante solido e sdrucciolabile in un cocchino.
Se ne viene su bella furba e progettata a tavolino per sembrare cinese ma più americana dello sciroppo d'acero sui pancake, quest'opera prima del sommenzionato meticcio oriundo di Beirut. E quando pensi di sapere, saputo e saputello, dove andrà a parare e colpire, colpire e parare, schivare e saltare questo filmetto, ti lascia a terra che neanche ti ha toccato e sai cosa sia successo.

AHIA
 Più furbo che bello, s'annotava, perchè il team di lavoro è appositamente riunito per cerchiobottismo pesante e nemmeno troppo nascosto, a cominciare dal coreografo dei ben 40 minuti, sui 100 lisci a referto,di picchiarsi con grazia che è il Maestro Yuen Woo-ping nientemeno, uomo di sfortunata anti-estetica ma di completa opposta carriera et fortuna in ambito professionale, vecchio compagnuccio di Reevs dai tempi ctonici del Matrix. I comprimari sono poi nomi di gran richiamo per il mercato asiatico, come per esempio la poliziotta cessa che insegue il Cattivone:

Tal Karen Mok. Dilà conosciutissima, oh.
O il legnosissimo, nel senso proprio della durezza epidermica, Iko Uwais, che gli amanti e conoscitori del settore violenze su schermo conoscono benissimo, ed in Thailandia-Indonesia è IL Meglio de BruSpaccoiQLee,Chuck Norris e Silvestro Cavallone messi insieme, dicono.
Sempre LorSignori che se ne intendono del Genere apprezzeranno assai l'uso di Comfort Chan Kwong-Wing   -NO, non si tratta di una linea di tappi esterni per le fighe pelose, come cantava il Sommo Menestrello- scatenatissimo sulla colonna sonora varia ed ottimale per davvero veramente.
Con qualche semicaricaturale citazione dell'Immortale Mortal Kombat (scusate che mi risparo il madley), macchinoni sboroni di un sacco di palanche, location molto ma molto fike alternate a situazioni stilemiche iperclassiche, un bel gnocchino locale che trovarne di più di lì (Ye Qing)

Nel film è timida e tutt'allacciata.
...manca solo un bel protagonista massiccio e prestevole e tutti sotto la doccia a bersi un té caldo dandosi le pacche sulle natiche.
No, appunto: manca.
Cioè c'è, per carità lui c'è, anzi Tiger Chè(n).
 
Ma dietro si vede benissimo che l'intento di mettersi in evidenza anche ad una Certa Veneranda c'è(n) di più.

Comunque il ragazzo ci sa fare alquanto datonsi trattasi del disciepolo à la Greca del coreografo di prima e non si deve neanche allenare alle mosse, ma è tappetto e cerbiattolosamente inespressivo in maniera comica ma così comica che il nome del suo personaggio non se lo sono nemmeno pensato, gli han lasciato il suo, capite. 
 Molto bene, direte.
Che vene parlo affare allora, se si fa rimasticazione ragionata e ricercata?
Va parlato per l'ottima prova professionale del regista, per lo sviluppo approfondito ed inaspettato di una certa tematica grandefratellica nella trama, per un bellissimo momento di rottura inattesa della quarta parete che tuffa il fiction in reality senza accorgersi, per i combattimenti violenti intervallati perfettamente con quelli di un torneo per educande dove non si assiste mai ad iper-cinesi (seppur in Beijing present day ah-ah-ah-ah) o cavi da svolazzanti tanto utilizzati precedentemente da tutti quanti i raccolti all'opra.
Incredibile, si.
Non ha sbavature o tempi morti, non ha facili costrutti annidati a strati da platform ludico picchipicchia, neanche i dialoghi li butti, persino esiti e sviluppi dei singoli singolar tenzoni di menarsi male sono lontanissimi dal'aspettabile. E quando stai tranquillamente afferrando il meccanismo della storia con sufficienza da consumato lottatore di K1 di fronte ad un bulletto di strada, il giàppena detto meccanismo della storia t'irride nella sua smaliziata compiacenza upperkuttandoti sereno e sbarazzino. Ma dimmi Lei, signoramia se son cose.
OH!
 Keanu Reeves sa fare il regista, pensate, amici! Non indugia, non s'impenna, non girella non s'inghiotte, non deriva non si nasconde. Intelligente quando serve non farsi vedere a fare a botte con uno la metà di lui, veloce il triplo, bravo il quadruplo, giovane il doppio. Diverte quando dirige tutto il cast nessuno escluso a recitare come lui ha sempre fatto, con una fissità che diventa uno stile, un marchio di fabbrica (mi senti, Refn? Mi SENTI? Questa era tuttatutta per te!).
Per punto di somatica  facciale inalterabile va ascritto il difettone, ora subito poi basta: Chen la Tigre di nuovo lui e la sua pelle di tugsteno molibdato carpiato avvitato ritornato all'iridio rinforzato, che stona tantissimo in una serie di colpi su colpi belli presi e belli dati senza mai una tumefazione che si possa dire, una scalfitura, un graffietto, n'ombra de sangue. Nulla e dispiace quantomai. Perchè la parte delle sgarberie atletiche è davvero realistica e portata fino in fondo al punto che non ti soppraccigli nemmeno alla Kameameata nell'acmé,anzi. Si TaiChi stà tutta.
Ma nell'entusiasmo che trasuda sembra quasi di pretendere troppo, imperocchè signori molto più di mestiere hanno fatto tanto peggio anche nel Periodo Classico di questo segmento tanto caro ai finanziatori principali delle sale, incassando plausi e proscenii di molto superiori immeritatamente.
Quindi inforcando Jingle da Re Julien in the Jungle mi trovo a dire a tutt'e due Mi piace come muovi, mi piace se ti muovi , allora muovi ecc.

Ritmo, onestà intellettuale, linee cinematografiche Feng Shui seguite con umiltezza, tutti a timbrare i cartellino puntuali, varietà di stili per farsi male, velocità di esecuzione senza anabolizzanti scenici sono direi elementi simpatici e convincenti dei film divertenti per scheggiarsi i denti sui birrozzi sparati nei gargarozzi coi panozzi.
Ma io non ne capisco nulla; difatti mi sono appena svegliato dalla pennica che m'accalappiò sulla metà del W of WS di Scorsoio ultimo scorso.
Cosa ha disturbato il mio sonno d'ingiusto? QUESTO:









5 commenti:

  1. Per me è stato un film strano.
    Quei film che non sai dire se ti sono piaciuti oppure no...

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    1. In effetti, ha elementi pessimi e validi contemporaneamente.

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  2. "Chen la Tigre di nuovo lui e la sua pelle di tugsteno molibdato carpiato avvitato ritornato all'iridio rinforzato" Ah ah ah che meraviglia! ;-)

    Argh! maledetto, ora mi hai messo in testa il tema di Re Julien, ci vorranno giorni per scacciarlo via! ;-) Gran commento! Cheers ;-)

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    1. Mica è colpa mia se quello si fa di persona tutte le versioni esistenti di Street Fighter dal vivo e non ha mai un segno sul volto!

      E su cose che rimngono in testa, vuoi mettere coll'intro di Mortal Kombat? ;)

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    2. Ah no, sull'incontro di Mortal Kombat alzo le mani dal manubrio, ha vinto lui, ha vinto tutto ;-) In effetti il nostro Tiger Chen, sembra la versione orientale di Mauro Repetto, però con la pelle in adamantio, non gli si smuove nemmeno il ciuffo ;-) Cheers!

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