domenica 7 febbraio 2010

GRAN TORINO (2008) di Clint Eastwood



Ed eccomi qua a recensire un film che, molti di voi, si stupiranno di trovare nel "Blog di Cinema che non ti aspetti!!". Si,perchè Gran Torino è un film che ha goduto di ampia distribuzione, ha una tematica di fondo , il razzismo, piuttosto abusata, si rischia quindi di cadere nel "già visto", nella tematica che fa presa, quindi può essere definito un film "mainstream"...
In questo caso non è proprio così, e vedere:l'inossidabile Clint Eastwood sfoderare la sua incredibile gamma di facce ringhianti, rassegnate, da vero duro (alla faccia di chi diceva che ha solo due espressioni ...col sigaro e senza sigaro....), in una pellicola comunque convincente che non scende in inutili buonismi, che è una vera parabola sulla tolleranza nonostante l'ignoranza ed i vizi culturali, è un esperienza da compiere.
Walt Kovalsky (Clint Eastwood) è un americano vero. Ha lavorato alla Ford fin da ragazzo, ha servito il suo paese in Corea macchiandosi di orrende cose, beve birra, parla da vero uomo, è razzista, ha un pessimo rapporto con i suoi due figli, ha appena perso la sua amata moglie.


Continua a vivere nel suo vecchio quartiere, ormai quasi del tutto abitato da minoranze come ispanici, afroamericani e cinesi di etnia Mong.
Walt è impenetrabile, indurito dal dolore,intollerante, non vuole rapporti col giovane prete Janovich (Cristopher Carley) che va a trovarlo, nè con i vicini Mong , è un animale ferito dalla vita, è armato, pericoloso, e possiede uno stupendo modello di Ford Gran Torino del 1972.
Questa corazza sarà scalfita dai due giovani Cinesi Mong :Thao(Bee Vang) e Sue Lor (Ahney Her) dirimpettai del nostro Walt, e presi di mira da una banda giovanile ,composta da cinesi, che vogliono con le loro minacce far entrare il timido e laborioso Thao nella loro banda.
Walt difende il giovane (che inizialmente , spinto dalla banda che lo stava vessando, tenterà di rubare la preziosa Gran Torino dal Garage del vecchio) e inizia con lui un percorso di convivenza e quindi di tolleranza, fatto di lavoro, insegnamenti di vita (prorio lui che ha sempre ritenuto se stesso più esperto sul tema della morte, che della vita), onore, coraggio.

Il film scorre veramente bene, c'è la giusta dose d'azione, e Eastwood è veramente a suo agio in una parte che ha, sicuramente, cucito a se stesso molto bene. Dietro la macchina da presa risulta efficace con trovate e inquadrature che mi hanno fatto sorridere, pensando a quanti piccoli omaggi al suo maestro Sergio Leone sono disseminati in questo film, non tanto nelle tematiche quanto per certi tagli sui volti, certi botta e risposta sarcastici fra lui e gli altri protagonisti, sembrano uscire dalla bocca di un pistolero senza nome, senza più il suo poncho lercio, che nell'aspetto sembra vecchio, ma sa ancora sparare e difendersi come un tempo.
E' un film che ha il coraggio di dire qualcosa di diverso su integrazione e razzismo, e lo dice usando anche parole difficili, come "muso giallo" ,"sporco negro" o "Italiano di Merda", a cui non servono i buoni sentimenti per farne germogliare di ben più importanti nel cuore del pubblico.



Durata: 116min. (colore)

Frase del film:
Zitto, femminuccia. Li chiami "fratelli" questi animali? Vorresti avere le palle nere come loro? Questi non ti vogliono come fratello e fanno bene. Ora vedi di portare a casa il tuo culetto irlandese. (Walt Kowalski)

Voto: 7/10

5 commenti:

  1. Replico alla tanto precisa e affettuosa recensione del Dottor Massis esprimendo "la mia".
    Ho trovato la pellicola in questione alquanto gradevole nella regia, nei dialoghi, nell’interpretazione e, dettaglio assai importante, nella tematica.
    Quest'ultima è trattata senza ipocrisie e senza l'uso del talvolta melenso politically-correct, ma, a mio modesto avviso, per un verso o per l'altro, cade, sebbene in maniera assai sottile e mai grossolana, in un certo buonismo. L’ho avvertito strisciare debolmente (dal momento in cui il protagonista viene convinto a far visita ai propri vicini) per poi crescere con una certa costanza sino al culmine che coincide con il finale del film. Ho trovato quel dettaglio, come il primo di una lunga serie, discordante e stridente nel soggetto, da subito ben definito e preciso, di Walt Kovalsky.
    Lo sviluppo stesso della trama e la sua conclusione scade un pò nella favoletta metropolitana. Esprimo tale giudizio alla luce dei lavori precedenti quali "million dollar baby" o il pregiatissimo “flags of our fathers” e “letters from iwo jiima”.
    In quest’ultimo caso trovo che Clint Eastwood sia riuscito a sviluppare e portare avanti in maniera del tutto plausibile, gradevole ed onesta ben due film partendo da una tematica di fondo apparentemente semplicistica come la storia nascosta dietro una fotografia (quella dei sei soldati che issarono la bandiera americana sul monte appena conquistato di Iwo Jima appunto). Essere riuscito in questo intento è stato, a mio avviso, uno spunto che lo consacra come artista attento e sensibile e non più come l’attore più inespressivo del mondo (come mia madre lo ha molto spesso definito mentre a mio padre brillavano gli occhi ogni volta che intercettava un suo film su rete4).

    Ad ogni buon conto Gran Torino rimane un buon film gradevole e divertente (mi ha fatto morire dal ridere la scena dove il bambino insulta il parrucchiere definendolo un “Italiano di merda”) pur portando in se una vena malinconica molto forte. Sono assolutamente concorde con il Dottor Massis quando dice che Eastwood mostra una gran padronanza espressiva e interpretativa e aggiungerei addirittura di averlo trovato quasi felino nei movimenti.

    Detto questo sono impaziente di andare a vedere Invictus, sua ultimissima fatica, che sono certo elargirà tante e tali emozioni da farmi uscire dal cinema leggero, fiducioso nella vita e commosso come ogni suo film ha fatto in precedenza.

    Matteo Desogus

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  2. Grazie a matteo per l'ottimo commento!!!
    Sono completamente d'accordo con lui, nel finale, serpeggia un pò di buonismo, anche se non ho voluto commentarlo perchè nel farlo avrei forse rovinato la sorpresa del finale ai lettori che ancora non l'hanno visto...cmq Matteo è stato bravissimo a sottilineare questo aspetto pur svelando poco

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  3. Mi pare di aver compreso, quindi, che alla fine lo scorbutico Walt fa amicizia con i vicini e si mette in pace con il mondo.
    Io questo film non l'ho ancora visto.
    Se questo è il finale, quando riuscirò a vederlo, speriamo che riesca comunque a suscitarmi emozioni per le modalità di svolgimento della trama.
    Ciao a tutti ...

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  4. Non andrà a finire proprio così Cara Sandra....Quindi guarda il film con fiducia perchè avrai delle belle sorprese.....

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  5. Grazie Massis, seguirò il tuo consiglio.
    Spero di poterlo vedere al più presto ... :-)

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Commentate, Gente, le visioni avute !!!...
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